A Sigonella i super droni per il controllo del Mediterraneo

L'auto su cui viaggiava il generale Soleimani in fuoco vicino all'aeroporto di Bagdad.
Droni: l'auto su cui viaggiava il generale Soleimani in fuoco vicino all'aeroporto di Bagdad. EPA/IRAQ'S SECURITY MEDIA CELL HANDOUT

ROMA. – L’acronimo è Ags (Alliance Ground Surveillance) ed è il nuovo, supertecnologico sistema di sorveglianza della Nato che ha il suo quartier generale nella base di Sigonella in Sicilia: oggi la cerimonia ufficiale di inaugurazione ufficiale dell’Ags con la consegna di due dei cinque velivoli a pilotaggio remoto RQ-4D Global Hawk che consentiranno al sistema di raccogliere immagini e informazioni in un’area di crescente interesse strategico per l’Italia e per tutta l’Alleanza Atlantica.

I droni spia della Nato – dei giganti da oltre 14 tonnellate di peso e 14 metri di apertura alare, che pilotati da terra possono volare ad altissima quota per 30 ore consecutive, coprendo oltre 16mila chilometri in una sola missione – sono uno strumento di sorveglianza formidabile in grado di tenere sotto controllo tutta l’area del Mediterraneo, l’Africa e il medio Oriente: inutile sottolineare, dunque, in questa fase di tensione in Libia, Iraq, Iran, e non solo, quanto possa tornare utile per le missioni della Nato il sistema basato a Sigonella.

Il progetto Ags, avviato nel 2009, è operativo da alcune settimane: vi partecipano 15 diversi Paesi e la Nato lo considera di importanza “vitale” per le sue operazioni e missioni. Non a caso alla cerimonia di oggi erano presenti i vertici politici e militari dell’Alleanza, a partire dal segretario generale Jens Stoltenberg. Per l’Italia c’era il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi, in sostituzione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini impegnato nel Cdm.

“Con l’Ags – ha detto Calvisi – l’Alleanza acquisisce uno strumento di sorveglianza utile per rafforzare efficacemente le capacità di difesa ed in grado di fornire un aiuto concreto ai comandanti di tutti i Paesi della Nato, dotandoli di una fonte di preziose informazioni a supporto dell’attività operativa”, soprattutto “sul fronte Sud”, “certamente cruciale per l’Europa e per la stessa Nato alla luce delle complesse e multiformi sfide che da tale area possono promanare”. ha detto Calvisi.

“Stiamo vivendo un periodo di tensione e potenziale minaccia alla pace e alla sicurezza: Iraq, Iran, Siria, Corno d’Africa, Afghanistan. Il nostro Paese, la Nato, l’Ue, l’Onu, sono chiamate ad assumere una responsabilità maggiore per il mantenimento della pace e la stabilizzazione. L’Italia manterrà i propri impegni e darà il proprio contributo”, ha aggiunto.

Quello di oggi, ha osservato Calvisi, è quindi “un passo importante di un percorso comune” che consentirà di “contribuire attivamente alla difesa collettiva della Nato e alla condivisione della sicurezza”. Il Comitato No Muos-No Sigonella protesta: “La scelta di inaugurare proprio oggi, nel 29/o anniversario dell’inizio della prima guerra in Iraq, il sistema di guerra Ags è un macabro avvertimento di come gli Usa e la Nato stanno utilizzando ed utilizzeranno sempre più la Sicilia: l’assassinio del generale iraniano Soleimani in Iraq rischia di innescare una nuova micidiale spirale di guerra dal Medioriente alla Libia”.