Mattarella cita Ciampi: “Lottare per un’Italia coesa e unita”

Il Presidente Sergio Mattarella a Livorno,in occasione del convegno dal titolo “Ricordare Carlo Azeglio Ciampi, uomo di governo e Capo dello Stato”
Il Presidente Sergio Mattarella a Livorno,in occasione del convegno dal titolo “Ricordare Carlo Azeglio Ciampi, uomo di governo e Capo dello Stato” (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

LIVORNO. – Un Paese unito e coeso, che non ceda mai a scetticismo e rassegnazione. Un orizzonte comune, che sia matrice tale, attraverso il senso di responsabilità, da inscrivere ogni sforzo delle istituzioni per la modernizzazione politica ed economica dell’Italia, per un suo protagonismo in Europa, per un ruolo centrale nel Mediterraneo e, in generale, in politica estera.

Ma soprattutto rese vivo e moderno “il contributo di garanzia del sistema delle alleanze e delle relazioni internazionali assicurato dalla Presidenza della Repubblica”.

Così, in visita a Livorno, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha esaltato, quasi dando la sensazione di volerla fare sua, la visione d’Italia coltivata da un suo illustre predecessore al Quirinale, il livornese Carlo Azeglio Ciampi (1920-2016) ricordato al Teatro Goldoni in un tributo dedicatogli dalla città nel centenario della nascita.

Ciampi, ha chiosato Mattarella, “può essere definito l’uomo dell’orizzonte comune. Nella sua vita professionale, nel lungo servizio prestato, con grande integrità, alle istituzioni della Repubblica, ha sempre avuto chiaro un obiettivo: quello della coesione e della unità del Paese”.

Valori evidenziatisi nella sua idea di Patria, idea che in Ciampi lega gli eroi del Risorgimento, ai soldati della Grande Guerra, ai protagonisti della Liberazione fino a sedimentarsi nella Costituzione, “sua Bibbia civile”. Mattarella ha usato ampie citazioni, parole di Ciampi che egli stesso spese coprendo in tempi diversi ruoli di vertice: governatore di Banca d’Italia, ministro ‘tecnico’ e poi capo di Governo, quindi, appunto, presidente della Repubblica.

L’intervento di Mattarella – 23 minuti per una platea attenta tra cui 500 alunni delle scuole – ha restituito a Livorno un Ciampi statista nel pieno fulgore delle sue azioni e lanciato pure preziosi assist a favore di studiosi e storici. E, dunque, nel ricco excursus di Mattarella, ecco il Ciampi che esorta i giovani all’amor patrio che non sia “odio per altre patrie”, il suo convinto europeismo con l’Italia protagonista (per Ciampi “l’Europa unita e libera, non meno dell’Italia libera e unita, è la Stella Polare che fino ad oggi ha guidato il mio cammino”), il “tenace sostenitore del multilateralismo internazionale e, in esso, di un ruolo per l’Europa la cui unità gli appariva ‘come l’approdo di un lungo percorso di civiltà'”.

Lo spessore dell’uomo di Stato emerge con Mattarella pure nell’amarezza sofferta da Ciampi nel 1992 per “la tempesta monetaria” che svalutò la lira facendola uscire dallo Sme, ma anche nel riscatto successivo, col rientro nello Sme e poi l’ingresso nell’euro.

O il timore di sviluppi eversivi dalle stragi mafiose del ’92-’93. O, ancora, i richiami ai premier del tempo affinché le decisioni di politica estera fossero concertate dai loro Governi col Colle, garante di azioni “mantenute costanti negli anni” quali “pieno sostegno alle Nazioni Unite; complementarietà fra integrazione europea e legame transatlantico, incarnato dall’Alleanza Atlantica”.

Per Mattarella, quindi, si ravvisa “la passione civile di un grande Italiano alla memoria del quale la Repubblica rende omaggio”.

(dell’inviato Michele Giuntini/ANSA)

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