Marchi e brevetti spingono imprese, incentivi per tutela

Il logo che identifica il Marchio storico d'interesse nazionale.(Agenpart)

MILANO. – Marchi e brevetti possono aiutare la crescita del fatturato delle imprese. Per tutelare le invenzioni sono disponibili incentivi per 55 milioni di euro, messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico e gestito dal sistema delle Camere di Commercio. A Milano, intanto, è stato presentato il logo che identifica il Marchio storico d’interesse nazionale.

Da oltre un decennio il sistema delle Camere di commercio, attraverso Unioncamere, sono impegnate sul fronte dell’innovazione e la tutela della proprietà intellettuale. In questi anni sono stati investiti dal Mise oltre 56 milioni di euro che hanno permesso a quasi quattromila imprese di registrare oltre quattromila marchi all’estero, di valorizzare 643 disegni e modelli oltre al riconoscimento di 44 marchi storici.

Tra gli strumenti per la tutela del Made in Italy arriva il registro speciale ‘Marchio storico d’interesse nazionale’. Lo strumento consentirà di tutelare la proprietà industriale delle aziende storiche italiane e delle eccellenze nella sfida verso l’innovazione e la competitività internazionale.

L’Italia é in “difficoltà da un punto di vista economico a causa di un rallentamento globale. Da parte del governo c’è l’impegno a stimolare la crescita ed a tutelare il Made in Italy”, ha detto il vice ministro Stefano Buffagni illustrando a Milano gli incentivi per marchi e brevetti.

Le imprese che richiedono brevetti, marchi o disegni, inoltre, hanno il 21% di possibilità in più, rispetto alle altre, di aumentare il proprio fatturato. Brevetti, marchi e disegni sono “asset immateriali che costituiscono per le aziende un fattore determinante per un vantaggio competitivo di lungo termine, con effetti importanti sulle economie territoriali”, ha detto Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere e della Camera di commercio di Milano.

In Italia un posto di lavoro su tre, cioè “quasi 7 milioni sono nelle aziende – ha aggiunto – che fanno un uso intensivo di marchi e brevetti”.

Positiva l’attenzione rivolta alla tutela dei marchi con dodicimila domande presentate nel 2019 all’Ufficio europeo della proprietà intellettuale, rispetto ai novantacinquemila marchi depositati dai Paesi europei.

Il Belpaese si aggiudica così una quota superiore al 12% e una bella medaglia d’argento alle spalle della Germania.

(di Massimo Lapenda/ANSA)