Salvini casa per casa in Emilia, voto test nazionale

Matteo Salvini arringa la folla dei leghisti riuniti a Pontida.
Matteo Salvini arringa la folla dei leghisti riuniti a Pontida. (ANSA/AP Photo/Luca Bruno)

ROMA. – Casa per casa, paese per paese. A parte alcune puntate sporadiche in Calabria, la prossima venerdì, Matteo Salvini si prepara a ‘traslocare’ in Emilia Romagna per proseguire il suo tour de force nelle settimane finali di questa lunghissima campagna elettorale. I suoi toni, in quella che è storicamente una roccaforte rossa, sono quelli da impresa epocale: “Per la prima volta dopo 70 anni si può cambiare la storia”, esclama a Fontevivo, realtà del Parmense, guidata da una amministrazione leghista.

I sondaggi sembrano favorire Bonaccini, ma già il fatto che il risultato non sia certo al cento per cento è motivo di orgoglio per l’ex ministro dell’Interno. Una sfida dura, intensa, che al di là dell’esito finale, restituisce plasticamente l’immagine attuale del centrodestra, una coalizione ormai quasi evaporata di fronte al segretario della Lega protagonista indiscusso, impegnato a fondo a sostenere la sua candidata, Lucia Borgonzoni (in campo per una campagna elettorale parallela), tra inaugurazioni di sedi e comizi di partito.

Una sorta di ‘One man show’, con tanto di Alberto da Giussano sempre in primo piano, contrastato solo dalla discesa in campo dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, distante ma ancora costantemente in ascesa nei sondaggi. Proprio lei, affila le armi e in un in incontro elettorale a Ferrara, chiaramente definisce questo voto emiliano come un “test nazionale”.

“Se anche in quella che è sempre stata considerata una roccaforte della sinistra i cittadini dovessero decidere di votare la destra – sottolinea Meloni – tutti dovrebbero fare i conti su dove sta il sentimento del popolo italiano anche rispetto al Governo nazionale”.

In difficoltà Forza Italia, molto preoccupata che un ipotetico dato scadente in Emilia possa avere conseguenze gravi sulla tenuta del partito e dei suoi gruppi parlamentari. Basta sentire i conciliaboli tra azzurri in Transatlantico per carpire la loro insoddisfazione per un partito sempre più afono e in affanno politico e organizzativo.

 

Così, a tenere banco, nel centrodestra, è la corsa solitaria del “Capitano”: impressionante la sua agenda di questo inizio d’anno, alle prese con una media di sette, otto iniziative elettorali al giorno, tra passeggiate, incontri pubblici, comizi, pranzi e cene: solo domenica scorsa, è andato a Cesenatico, Gambettola, Castrocaro Terme, Modigliana e Lugo di Romagna.

Lunedì di befana passata a Bologna, Bondeno, Vigarano Mainarda e Vigarano Pieve; lo stesso ritmo martedì nel modenese e mercoledì nel parmense. Sabato ha in programma una visita alla Comunità di San Patrignano, secondo uno spartito che resterà lo stesso sino al voto del 26.

In questa, come durante le altre campagne elettorali regionali, Salvini affronta temi locali come quelli nazionali, attaccando più o meno contemporaneamente la Giunta regionale di Bonaccini , come il governo nazionale, anche su temi come quelli dei migranti o della Libia.

Neanche la vicenda Gregoretti che lo vede indagato gli toglie il buonumore: “Il 2020 è un bell’anno, per quello che mi riguarda, perché forse per la prima volta nella vita sarò processato in un Tribunale italiano perché ho bloccato uno sbarco. Se processeranno me – afferma a san Secondo – processeranno anche tutti voi perché difendere i confini di un Paese è un dovere”.

(di Marcello Campo/ANSA)