Natale con ottimismo, sale fiducia consumatori

Consumatori e visitanti in un centro commerciale.
Consumatori e visitanti in un centro commerciale. (espresso.repubblica.it)

ROMA.  – L’Istat registra a dicembre una schiarita nel clima di fiducia dei consumatori, dopo due mesi negativi, e un miglioramento anche per le imprese. In particolare l’indice del commercio segna il livello più alto da due anni, nel mese delle feste di Natale, che è il più importante dell’anno per le vendite.

Tra i cittadini, c’è un “deciso miglioramento” dei giudizi sull’economia, secondo l’istituto di statistica, sia per la situazione del paese sia per quella personale. E tutte le componenti dell’indice sono in rialzo, da quella economica aquella personale, e il clima corrente come quello futuro.

Inoltre desta minori preoccupazioni l’andamento della disoccupazione.

La crescita della fiducia delle imprese “è il sintomo che la manovra dipinta come ‘quella delle tasse’ è semplicemente una narrazione che non trova fondamento nella realtà”, commenta il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Intervengono anche l’Unione nazionale consumatori, affermando che la legge di bilancio è stata “rivalutata” dagli italiani dopo una prima bocciatura a novembre, e Federconsumatori, che indica come le misure più attese siano il taglio del cuneo fiscale e il bonus famiglie.

Il Codacons attribuisce, invece, il morale più alto nel Paese solo all’effetto del Natale, che migliora le aspettative.

Quanto alle associazioni degli imprenditori, non vedono “grandi ventate di ottimismo”, con le parole di Confesercenti, o “una chiara inversione di tendenza”, come dice Confcommercio, che anzi si aspetta un 2020 “complicato per la ripresa económica e le finanze pubbliche”.

Guardano ai numeri, l’indice di fiducia dei consumatori passa a dicembre da 108,6 punti a 110,8, recuperando così più delle attese degli analisti, ma non abbastanza da compensare la caduta del mese precedente. L’indice delle imprese invece, sale da 99,2 a 100,7, e tocca il livello più alto dalla scorsa estate, a partire da luglio. Tutti i settori economici registrano un clima un po’ più favorevole e valutano positivamente il livello degli ordini e della domanda, mentre mostrano maggiore cautela nelle attese per il futuro.

Tra i settori, l’indice di fiducia dell’industria registra un progresso appena accennato (da 99 punti a 99,1) e rimane su un livello “abbastanza basso”, per l’Istat, mentre segnali più decisi arrivano dagli indici delle costruzioni, dei servizi e del commercio. Quest’ultimo sale da 108,3 a 110,9 punti, raggiungendo il livello più alto a partire da dicembre 2017, quando era a quota 111,4.

La ripresa della fiducia dei commercianti riguarda prevalentemente la grande distribuzione, ma è estesa ai negozi tradizionali. Nelle costruzioni, infine, l’andamento positivo è dovuto ai giudizi sugli ordini e alle attese dell’occupazione.

L’Istat ha diffuso anche i dati sul commercio estero con i paesi extra europei che mostrano, a novembre, un calo delle esportazioni dell’8,1% rispetto al mese precedente e del 3,1% rispetto all’anno precedente.

Anche le importazioni hanno il segno meno, con un calo dello 0,9% su base mensile, che sale fino al 10,7% su base annua. Questo crollo è dovuto soprattutto alle importazioni energetiche, diminuite di oltre il 20%.

L’istituto sottolinea che la contrazione dell’export è amplificato da grosse vendite nel settore della cantieristica navale verso gli Stati Uniti che sono state registrate a ottobre 2019 e a novembre dello scorso anno.

Gli Usa sono, del resto, uno dei paesi dove l’export italiano registro il calo peggiore (-10,4% a novembre), insieme a Cina (-15,4%) e paesi Opec.

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