Gualtieri vede la ripresa: “Le tasse calano, giù di sette miliardi”

I ministri Roberto Gualtieri (S) e Luigi Di Maio durante gli auguri di fine anno alle alte cariche dello Stato al Quirinale
I ministri Roberto Gualtieri (S) e Luigi Di Maio durante gli auguri di fine anno alle alte cariche dello Stato al Quirinale, Roma, 18 dicembre 2019. ANSA / ETTORE FERRARI

ROMA. – La manovra si avvia a diventare legge, ma le opposizioni annunciano ricorso alla Consulta, contro la raffica di voti di fiducia che, sostengono, ha messo il Parlamento in un angolo. “Non c’è alcuna violazione del bicameralismo”, ha risposto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, è solo “una questione di tempi”, per evitare l’esercizio provvisorio.

Per il titolare del Tesoro i punti di forza del provvedimento sono lo scampato aumento dell’Iva, il calo delle tasse per 7 miliardi e un effetto espansivo da oltre 16 miliardi. “La previsione di crescita del governo appare ampiamente raggiungibile – ha detto – Guardando all’economia italiana, si registrano alcuni primi segnali incoraggianti”. E la manovra “consente al Paese di voltare pagina”.

Mentre Gualtieri difendeva il lavoro del governo, Lega, Fdi e FI annunciavano il ricorso alla Corte Costituzionale, trovando un’inattesa sponda nel presidente della Camera, Roberto Fico: “Non c’è dubbio che condivido quello che dicono, come l’anno scorso c’è un problema – ha detto – A gennaio proporrò una riforma delle tempistiche”.

Nonostante il testo sia intoccabile, le opposizioni hanno presentato un migliaio di emendamenti, destinati alla bocciatura. Una decina porterebbero arrivare dai Cinque Stelle: già al Senato alcuni esponenti del Movimento non hanno seguito l’ordine di scuderia sulla fiducia. E alla Camera il deputato M5S Nunzio Angiola ha annunciato che farà mancare il suo voto.

Per le opposizioni, comunque, non è solo un problema di iter. In commissione Bilancio, durante l’audizione, si registra un botta e risposta fra il presidente Claudio Borghi e il titolare del Tesoro sullo spread: “Porti rispetto – sbotta Borghi – perché è la prima volta che la vediamo qui”.

Pronta la risposta di Gualtieri: “Ho sempre risposto a tutti gli inviti, attendo il vostro. Non capisco l’intemperanza del presidente”. E poi le tasse che per il ministro dell’Economia non “è certo bello pagare” ma che sono anche necessarie a garantire una qualità della vita migliore.

“Ci troviamo di fronte a 11 miliardi di euro di tasse in più – ha spiegato poi la capogruppo azzurra, Mariastella Gelmini – e a clausole di salvaguardia che sono state solo rinviate”. Una di queste prevede la possibilità di far lievitare il costo dei carburanti.

Ma Gualtieri ha assicurato che “non ci sarà alcun aumento della benzina nel 2021”. Il ministro ha anche criticato il “catastrofismo” sulla sugar tax: “Esiste in molti Paesi – ha detto – e non ha provocato crolli dell’occupazione”.

Non la pensa così l’Associazione italiana industria bevande analcoliche, Assobibe: “In tutti i Paesi dove è stata introdotta – ha detto il direttore David Dabiankov – si sono riscontrate contrazioni di vendite, impatti sulla filiera e sull’indotto”.

Nei giorni scorsi, anche il direttore degli Affari istituzionali di Coca-Cola Hbc Italia, Giangiacomo Pierini, aveva parlato del “rischio chiusura di uno tra gli impianti” in Italia.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)

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