“Madrid liberi Junqueras, ha l’immunità da eurodeputato”

Oriol Junqueras (S), l'ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont (C) e la presidente della Camera Carme Forcadell (D) si prendono per mano durante una manifestazione a Barcellona. (Ansa)

STRASBURGO. – Tutti i deputati europei sono protetti dall’immunità dal giorno della loro elezione. E lo stesso vale per il leader indipendentista catalano Oriol Junqueras, eletto eurodeputato a maggio ma che non ha potuto recarsi a Strasburgo perché, all’epoca, in detenzione provvisoria. É quanto ha deciso oggi la Corte di Giustizia europea intervenendo sul caso.

Secondo i giudici del Lussemburgo, Junqueras avrebbe dovuto essere rilasciato quando venne eletto deputato europeo. Si sarebbe così recato a Strasburgo e avrebbe giurato come eurodeputato godendo al contempo dell’immunità parlamentare che poteva essere tolta o meno, a seconda di una decisione dei colleghi del Parlamento.

Ma tutto ciò non avvenne. La giustizia spagnola decise di non rilasciarlo e mesi dopo, in ottobre, il leader catalano venne condannato a 13 anni di prigione per l’organizzazione del referendum e la successiva dichiarazione d’indipendenza della Catalogna. Pertanto la Corte suprema spagnola, stando alla giustizia europea, ha sbagliato.

La sentenza è arrivata a metà mattinata mentre al Parlamento europeo a Strasburgo erano in corso i lavori della sessione plenaria. Il presidente dell’Eurocamera David Sassoli ha fatto “appello alle autorità spagnole competenti per esortarle a conformarsi alla sentenza”.

La decisione, stando ai media spagnoli, non implica il rilascio immediato di Junqueras, ma avrà delle immediate ripercussioni sul piano giudiziario con la Corte suprema spagnola, che dovrà pronunciarsi e prendere una decisione.

Inevitabili le ricadute anche sul piano politico e sui rapporti già tesi fra Madrid e Barcellona a seguito delle rivendicazioni catalane. Senza contare i riflessi sulle trattative fra i socialisti di Pedro Sanchez ed il partito di Junqueras, Esquerra Republicana de Catalunya, dopo che quest’ultimo ha annunciato di voler congelare i negoziati fino a quando il Psoe non avrà chiarito la sua posizione in merito.

“La giustizia è arrivata dall’Europa. I nostri diritti e quelli di due milioni di cittadini che hanno votato per noi sono stati violati. Nullità della pena e libertà per tutti noi! Continuiamo come abbiamo fatto fino adesso!”, ha scritto su Twitter il leader indipendentista catalano dopo la sentenza.

A cantare vittoria anche l’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont, in esilio in Belgio: “Oggi la Corte Ue ha reso giustizia. La democrazia, il voto del popolo, ha vinto contro le forze autoritarie. Oggi l’Unione europea diventa più forte. Ci vediamo (presto) al Parlamento europeo”, ha detto Puigdemont.

Intanto nelle stesse ore in cui veniva resa nota la sentenza, la Corte Superiore di Giustizia della Catalogna (TSJC) ha condannato il presidente della Generalitat, Quim Torra, a un anno e mezzo di interdizione dai pubblici uffici per il reato di disobbedienza.

L’accusa a Torra, secondo i media spagnoli, è di aver rifiutato di togliere, durante il periodo elettorale, gli striscioni dal Palazzo de la Generalitat che chiedevano la libertà dei politici indipendentisti in carcere.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

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