Tra aprile e giugno il referendum sul taglio dei parlamentari

Referendum. L'aula di Montecitorio
Referendum: l'aula di Montecitorio durante l'evento 'Lo Stato dei beni Comuni', Camera dei Deputati, Roma, 22 febbraio 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Dovrebbe svolgersi tra fine aprile e giugno il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari richiesto da 64 senatori. I tempi di indizione della consultazione popolare sono scanditi dalla legge sui referendum, la 352 del 1970. Si tratterebbe del quarto referendum costituzionale tenuto durante la storia della Repubblica, dopo quelli del 2001, del 2006 e del 2014.

“Entro tre mesi dalla pubblicazione” in Gazzetta della riforma vanno raccolte le firme per chiedere il referendum. Essendo stata pubblicata il 12 ottobre, i 64 senatori dovranno depositare le loro firme entro il 12 gennaio presso la Cancelleria della Cassazione. Dal momento del deposito delle firme, la Cassazione “decide, con ordinanza, sulla legittimità della richiesta entro 30 giorni dalla sua presentazione”.

Se le firme sono regolari la Cassazione “comunica immediatamente” l’ammissione del referendum “al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente della Corte costituzionale”. Entro i successivi 60 giorni “il referendum è indetto con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei Ministri”.

“La data del referendum è fissata in una domenica compresa tra il 50° e il 70° giorno successivo all’emanazione del decreto di indizione”. Ogni fase ha tempi elastici, quindi a secondo della conclusione di ciascuna fase (a cominciare dalla data di deposito delle firme dei 64 senatori in Cassazione), i tempi di celebrazione del referendum varieranno tra fine aprile e giugno.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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