Qualità della vita, la Provincia di Milano è al top

Cittadini passeggiano davanti al Duomo di Milano. (Open)

MILANO, 16 DIC – É Milano la città italiana dove si vive meglio in Italia. Il capoluogo lombardo si aggiudica il podio per il secondo anno consecutivo e conferma la sua leadership nella classifica “Qualità della vita” de Il Sole 24 Ore, giunta alla trentesima edizione. Sul podio insieme a Milano ci sono Bolzano al secondo posto e Trento al terzo.

In occasione dei 30 anni della classifica il numero di indicatori che misurano il benessere sui territori è aumentato da 42 a 90. Milano vanta più record: oltre alla prima posizione nella classifica generale, ottiene il primato nella categoría “Affari e lavoro”, il secondo posto in “Ricchezza e consumi” e il terzo in “Cultura e tempo libero”.

Negativa però la performance in sicurezza e giustizia: con la sua provincia Milano è all’ultima posizione soprattutto per numero di reati denunciati e litigiosità. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso “soddisfazione” per il primo posto ma anche la consapevolezza che “dobbiamo migliorarci” soprattutto su ambiente, equità sociale e appartamenti in affitto a prezzi contenuti.

Milano “cerca di lavorare molto con le altre città e noi sindaci andiamo d’accordo in modo quasi incredibile. – ha aggiunto -. Quando succede qualcosa Milano è la prima a intervenire, quindi certamente non possiamo essere tacciati di egoismo”.

Milano “racconta una storia di successo economico ma anche di vivibilità e di benessere il più possibile diffuso”, ha commentato il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che è intervenuto in video conferenza alla premiazione per un saluto.

Guardando il fondo della classifica si trova il sud: ultima al 107esimo posto c’è Caltanissetta, per la quarta volta nella storia dell’indice dopo le performance negative del 1995, nel 2000 e nel 2008. Penultima Crotone, preceduta da Foggia.

La classifica de Il Sole 24 Ore, invece, promuove le province autonome e le grandi metropoli, come dimostra il podio di Bolzano e Trento, seguite da Aosta.

Tra le grandi città performance positive non solo per le città del nord. Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno, Napoli, pur essendo nella metà inferiore della classifica generale (81/ma), rispetto alla scorsa edizione è salita di 13 posizioni.

Sulla stessa linea le performance di Cagliari, che fa un balzo di 24 posizioni (20/ma), Genova sale di 11 gradini (45), Firenze di sette (15) e Torino è 33esima (+5 sul 2018). Infine, Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, raggiungendo il 67/mo posto.

E proprio Bari, insieme a Treviso, è stata premiata con una menzione speciale come città che ha avuto le migliori performance in 30 anni di classifica. “Una dimostrazione che c’è anche un altro Sud rispetto allo stereotipo che siamo abituati a conoscere”, come ha sottolineato il sindaco di Bari e il presidente di Anci, Antonio Decaro, che ha ritirato il premio.

Allargando il focus dell’analisi dei dati su base regionale, riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente nella top 10 con tre province, dall’Emilia Romagna, che cresce, soprattutto nella classifica di tappa “Affari e lavoro”, e dalla Lombardia. In fondo alla classifica, invece, ci sono Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima.

(di Michela Nana/ANSA)