Terremoto nel Sannio: paura, scuole e uffici chiusi

Sannio: genitori e studenti all'esterno di un istituto scolastico a seguito della chiusura delle scuole e degli edifici pubblici decisa a causa della scossa di terremoto avvertita nel Beneventano, 16 dicembre 2019.
Sannio: genitori e studenti all'esterno di un istituto scolastico a seguito della chiusura delle scuole e degli edifici pubblici decisa a causa della scossa di terremoto avvertita nel Beneventano, 16 dicembre 2019. ANSA/ PER GENTILE CONCESSIONE LABTV

NAPOLI. – Le prime due scosse, in breve sequenza, a distanza di poco l’una dall’altra, attorno alle 9:06 a Benevento è stato il panico. Gente in strada, genitori che si sono precipitati a prendere i figli a scuola. Immediata è scattata l’evacuazione di edifici scolastici e uffici pubblici. Lo sciame, poi, è continuato con diverse altre scosse nel giro di poco.

Il sindaco del capoluogo, Clemente Mastella, d’intesa con il prefetto e con la Protezione Civile, ha disposto l’immediata chiusura delle scuole e degli edifici pubblici ad eccezione dei servizi e delle strutture di emergenza necessarie per la gestione degli interventi. Chiusi anche l’Università di Benevento, la Provincia e il Tribunale. Poi la riunione d’urgenza del Centro Operativo Comunale presso il Comando della Polizia Municipale di Benevento con la decisione di avviare controlli sugli edifici pubblici.

Per fortuna, solo tanta paura ma non si sono registrati danni a persone. Anche in diversi comuni della provincia di Benevento, i sindaci dei centri della Valle Caudina e della Valle Telesina hanno deciso la chiusura delle scuole, dopo aver fatto evacuare gli studenti dalle aule degli istituti.

I sismografi dell’Ingv hanno cristallizzato le prime due scosse di terremoto – quelle che hanno provocato momenti di paura – ad una magnitudo 3.4 e 3.2. La prima alle 9,06 e la seconda alle 9,08, entrambe con epicentro a circa 3 chilometri da San Leucio del Sannio. Le scosse sono state registrate dalle stazioni della Rete Sismica Nazionale, gestita dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

La prima è avvenuta alla profondità di 17 chilometri, la seconda di 10 chilometri. La sequenza è poi continuata con una serie di scosse, la più alta di 3.8 Anche queste, come le precedenti, con epicentro nell’area di San Leucio del Sannio. In totale, in tre ore, dieci scosse.

L’allarme ha superato il confine della provincia di Benevento. Sono state infatti evacuate per precauzione le scuole di ogni ordine e grado di Avellino. Le scosse e il successivo sciame sismico sono stati avvertiti distintamente nel capoluogo e soprattutto nelle zone irpine che confinano col versante sannita.

“È opportuno rasserenare la popolazione. Faremo i controlli d’intesa con i vigili del fuoco. Ho chiesto alla Protezione civile regionale l’utilizzazione dei tecnici loro tramite il genio civile con i nostri tecnici per valutare la situazione”, spiega Mastella che aggiunge: “la gente ha avuto paura, è scesa in strada, i ragazzi sono usciti dalle scuole. Ho convocato una riunione urgente. Faremo una revisione rapida per quanto riguarda le strutture pubbliche. Consiglio ai privati di fare altrettanto per vedere se ci sono stati danni e di quale entità”.

Lascia un commento