Lavoro: due milioni di lavoratori domestici. Calano i regolari

Una colf in divisa da lavoro.
Una colf in divisa da lavoro.

ROMA. – In Italia sono due milioni i lavoratori domestici e producono oltre 1 punto del Pil pari a 18,8 miliardi di euro, ma il 58% sono irregolari. Negli ultimi sei anni il numero di quelli regolari è diminuito del 15,2%. Secondo i dati Inps, i regolari sono 859 mila, il 53% colf e il 47% badanti, queste ultime destinate sempre più ad aumentare visto il crescente invecchiamento della popolazione.

Sono i dati contenuti nel Rapporto Annuale sul Lavoro Domestico 2019 pubblicato da Domina (Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, firmataria del Ccnl sulla disciplina del lavoro domestico), realizzato dall’Osservatorio Nazionale Domina in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa e presentato oggi al Senato. Dal rapporto – pubblicato con il patrocinio del Ministero del Lavoro, dell’Ufficio Ilo per l’Italia e San Marino, dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome – emerge che sono in aumento gli italiani, passati da 190 mila del 2012 a 246 mila unità del 2018, pari a + 29,6%.

Oltre il 40% dei lavoratori domestici viene dall’Est Europa, ma al secondo posto ci sono gli italiani con il 28,6% del totale, seguono Filippine (8%), Sud America (6,8%) e Asia orientale (5,4%). A livello territoriale, quasi la metà dei lavoratori domestici si concentra al Nord. In relazione alla popolazione residente, invece, l’incidenza maggiore si riscontra nel Centro (20,3 ogni mille abitanti, contro una media nazionale del 14,2 per mille).

Quasi la metà riceve meno di 6 mila euro annui poiché sono molti i lavoratori impegnati per poche ore a settimana. Per gli 859 mila lavoratori domestici regolari, le famiglie italiane hanno speso nel 2018 oltre 7 miliardi di euro: 5,7 miliardi per le retribuzioni, 976 milioni di contributi previdenziali e 421 milioni di Tfr.

Considerando anche gli irregolari, la spesa delle famiglie raggiunge 14,9 miliardi. La gestione “in famiglia” consente allo Stato di risparmiare quasi 10 miliardi di euro: di tanto aumenterebbe la spesa pubblica se gli anziani accuditi in casa fossero affidati a strutture pubbliche.

Dal punto di vista fiscale, i lavoratori regolari garantiscono un gettito di 1,4 miliardi di euro. Una eventuale regolarizzazione dei lavoratori ‘in nero’ porterebbe alle casse dello Stato altri 2 miliardi di euro. Viste le dinamiche demografiche ed il progressivo invecchiamento della popolazione, le badanti sono destinate ad aumentare e, secondo Domina, dalle 402 mila del 2018 passerebbero a 685 mila nel 2055 con +70%.

Tre le proposte di Domina per consentire l’ emersione del lavoro irregolare: incentivi fiscali alle famiglie (deducibilità del 15% della retribuzione per i domestici e del 30% della retribuzione per le badanti); trasmissione dati Inps all’Agenzia delle Entrate e permessi temporanei di lavoro per chi si trova già in Italia.

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