Champions: Atalanta nella storia, sogno Europa continua

Luis Muriel e Serhiy Kryvtsov in azione nella partita di Champions vinta dall'Atalanta sullo Shakhtar.
Luis Muriel e Serhiy Kryvtsov in azione nella partita di Champions vinta dall'Atalanta sullo Shakhtar. EPA/SERGEY DOLZHENKO

BERGAMO. – Tre gol a zero, seconda vittoria di fila e il pari a novembre col Manchester City già primo come viatico per il sogno, l’impresa, la storia. La fa l’Atalanta, che vola agli ottavi di Champions, traguardo mai raggiunto prima da un club di provincia.

San Siro così non rimarrà disoccupato dopo l’eliminazione bruciante dell’Inter col Barcellona di martedì, perché i nerazzurri di Bergamo sono stati capaci di capitalizzare al massimo superiorità territoriale, occasioni e anche casi da moviola al Metalist Stadium di Kharkiv, in casa di uno Shakhtar Donetsk superato in rimonta in classifica.

Sette punti per lo straordinario collettivo di Gasperini, ucraini fermi a 6 e Dinamo Zagabria a 5, battuta dal City che dà così una mano ai bergamaschi. Qualcosa di impensabile dopo aver perso tutte e tre le partite del girone d’andata del Gruppo C di Champions League.

I nerazzurri partono subito col piglio giusto, senza però aggiustare la mira abbastanza per passare e rischiando lo svantaggio. Al 5′ il disimpegno errato all’indietro di Ismaily innesca Gomez che serve Muriel a rimorchio: il colombiano anziché concludere imbecca Pasalic che è troppo largo e crossa sul portiere.

La difesa di casa continua a danzare sul filo del rasoio e al 14′ Kryvtsov deve rimediare respingendo un tiro di Gomez, servito da Muriel. Dopo una fase favorevole agli arancioneri Gomez da sinistra propizia la manovra – che passa dai piedi di Muriel e De Roon – in orizzontale fino al traversone di Castagne per il pretenzioso tuffo a volo d’angelo di Gosens poco oltre il limite.

E’ il 25′, passa un paio di giri di lancetta e Junior Moraes svetta imperfettamente sull’angolo da destra di Tetè. Seguono il tentativo alto di Muriel (29′) su punizione e il miracolo di Gollini che alza sopra il montante il colpo di testa di Moraes (37′).

Nella ripresa, la Var convalida il taglio vincente di Castagne due minuti (23′) dopo il pallone del sacco servito da Gomez (in presunto offside) sul filtrante di Muriel. Prima, l’occasione doppia al 6′ di Muriel su piazzato (alzato in corner da Pyatov) e Djimsiti in svettata sul tiro dalla bandierina sinistra del Papu.

Tre minuti e lo stesso centravanti, già ammonito, viene graziato da Zwayer dopo aver falciato Dodò, poi espulso al 32′ per smanacciata volontaria su Freuler. Gli episodi girano sempre a favore dei bergamaschi: al 19′ altro fuorigioco chiamato sulla chance di Moraes (parata di piede di Gollini) sulla combinazione con Taison e il nuovo entrato (per Tetè) Marlos, quindi il vantaggio con Muriel che al 25′ potrebbe raddoppiare ma scarica sull’estremo di casa.

Al 35′ Pasalic cala il bis deviando con la punta della scarpa sinistra la punizione dalla destra di Malinovskyi, subentrato a Masiello al 16′ del secondo tempo con De Roon scalato a terzo di destra dietro. Al 26′ dentro Ibanez per Muriel e Solomon, il match winner dell’andata, per Kovalenko, ma l’inerzia ha ormai un solo padrone.

Gli uomini di Castro possono solo aggrapparsi alla forza della disperazione. Al 41′ il fendente di Ismaily viene deviato da De Roon sulla faccia superiore della traversa, al 43′ l’ex di turno ucraino sfiora addirittura il tris. Al 1′ di recupero, dopo la staffetta Papu-Hateboer,

Patrick chiama Gollini al salvataggio in angolo, al 2′ Pasalic allarga il diagonale. Il 3-0 arriva al 4′ di extra time con Stepanenko a offrire maldestramente a Gosens la sponda per la scivolata davanti all’area piccola. Grande è invece l’impresa della Dea, che continua la corsa nell’Europa che conta.

Lascia un commento