Aumenta spesa per beni durevoli, ma cellulari in calo

Un gruppo di giovani osserva lo scooter di un compagno. (Motociclismo)

MILANO. – I consumi di beni durevoli a fine 2019 in Italia arriveranno a quasi 75 miliardi di euro (+2,1%, cioè 1,5 miliardi), il 7% dei consumi complessivi, contribuendo alla crescita di quelli interni (+1,1%), che prosegue da 6 anni, seppure in attenuazione (+1,8% nel 2018).

Sono dati della 26/a edizione dell’Osservatorio dei Consumi Findomestic, in collaborazione con Prometeia, presentato a Milano.

Gli italiani spendono soprattutto per i veicoli a due e a quattro ruote (+3,5%) e per arredare e per abbellire casa (+0,5%), grazie anche all’incremento delle compravendite di immobili (oltre il 6%) e alla proroga degli incentivi fiscali.

Sale così al 54% la rappresentatività dei veicoli all’interno dei consumi in beni durevoli, mentre scende al 46% (-1%) la quota casa. Cala invece sia in termini di volumi di vendita (-1,7%) che di valore (-4,4%) per la prima volta dopo 10 anni la spesa per la telefonia, condizionata anche dall’attesa del 5G.

Il credito al consumo, in positivo da 8 anni (+3,9% nel 2019), ha un’incidenza crescente. “È sempre più percepito come strumento di pagamento utile e talvolta indispensabile.

Secondo un’indagine dell’Osservatorio con Doxa, il 78% degli italiani che hanno acquistato a rate – ha fatto notare Gilles Zeitoun, direttore generale di Findomestic- avrebbe dovuto posticipare o abbandonare i propri progetti d’acquisto se non avesse potuto ricorrere al credito”.

A incidere sempre di più sui consumi di durevoli c’è poi l’e-commerce. “Trasversale a quasi tutti i comparti del cosiddetto “aggregato casa” – ha spiegato Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio – si osserva un rilevante contributo dell’on-line e un orientamento della domanda verso prodotti con migliori performance, di fascia premium e ecosostenibili”.

Tra le regioni il Veneto ha la maggiore crescita dei consumi di beni durevoli (+4,5%), seguito da Lombardia e Emilia-Romagna (entrambe +4%).

Sopra o al pari della media nazionale (+2,1%) ci sono Friuli-Venezia Giulia (+2,3%) e Trentino-Alto Adige (+2,1%). Seguono Lazio (+1,3%), Sardegna (+1,3%) e Campania (+1,2%), la migliore del Sud, Sicilia (+0,9%) e Piemonte (+0,8%) mentre le altre sono più vicine allo stallo.

In negativo le Marche (-0,4%). Prima per spesa in valore assoluto in beni durevoli la Lombardia (14,2 miliardi), con Veneto e Lazio al secondo e al terzo posto con una spesa tra 6 e 7 miliardi. Le prime sei regioni (Lombardia, Veneto, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana) insieme contano il 65% del totale.

(di Claudia Tomatis/ANSA)

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