Lotta a cambiamenti climatici, l’Italia scende ed è 26/a

Giovani giocano con un palloncino con la forma della Terra, durante la Cop25 a Madrid. (it.euronews.com)

ROMA. – L’Italia scende nella classifica delle performance nella lotta ai cambiamenti climatici. Secondo il rapporto Climate Change Performance Index 2020 presentato a Madrid in occasione della Cop25 e realizzato da Germanwatch, CAN e NewClimate Institute, con la collaborazione di Legambiente per l’Italia, il nostro Paese in un anno perde tre posizioni e scende al 26/o posto, era al 16/o posto due anni fa.

“L’Italia deve invertire subito la rotta con un Piano Clima-Energia ambizioso e coerente con la soglia critica di 1.5 gradi”, afferma Legambiente. La classifica è basata sulle ‘buone’ azioni di una sessantina di Paesi.

Intanto alla Cop25 ancora una volta protagonista la giovane attivista svedese, Greta Thunberg, all’evento Unite Behind The Science, in cui si confronta con gli scienziati, organizzato insieme all’attivista tedesca Luisa Neubauer.

“La mia voce e quella di Luisa sono state ascoltate molte volte, ma abbiamo anche bisogno di sentire anche scienziati ed esperti. Per questo li abbiamo invitati oggi a condividere le loro conoscenze. Nei media mainstream non sono rappresentati, ma non c’è più tempo per lasciare fuori la scienza dal confronto”, ha detto Greta.

A Madrid è arrivato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, mentre a Roma c’era il via libera definitivo dell’Aula della Camera al dl Clima. Il testo è stato definitivamente approvato a Montecitorio con 261 voti a favore, 178 contrari e cinque astenuti.

“Il 2020 sarà l’anno dei giovani che fanno sentire la propria voce e, in autunno, l’Italia ospiterà un evento mondiale sui cambiamenti climatici dedicato a loro”, ha detto Costa all’ evento organizzato dal ministero e da Connect for climate dal titolo ‘Siamo in azione – I giovani in prima linea’, al quale sono intervenuti anche il segretario esecutivo dell’Unfccc (la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) Patricia Espinoza e il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.  E da Fioramonti l’annuncio: “Con la Spagna d’accordo per ambiente a scuola”.

In tema di formazione Greta dice la sua all’incontro con gli scienziati: “Abbiamo bisogno di educare anche gli adulti. Non sempre hanno accesso alle informazioni che dovrebbero avere”. E ai politici: “La democrazia si esercita in ogni secondo. Non possiamo solo aspettare le elezioni, ma fare qualcosa oggi”.

E proprio sulle azioni, il rapporto Germanwatch, CAN e NewClimate Institute, con il focus di Legambiente, mette in evidenza che la perdita di posizioni dell’Italia è dovuta “al rallentamento dello sviluppo delle rinnovabili (29a posizione) e a una politica climatica nazionale inadeguata agli obiettivi di Parigi.  La bozza del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) consente solo una riduzione delle emissioni al 2030 di appena il 37%. Un passo indietro rispetto alla Strategia Energetica Nazionale (Sen) adottata nel dicembre 2017 che fissava un obiettivo del 42%”.

Nel complesso, è l’intera Unione Europea, ad arretrare, posizionandosi al 22/o posto rispetto al 16/o dello scorso anno. Il podio è vuoto. Si parte dal 4/o posto ancora con la Svezia seguita dalla Danimarca che sale di dieci posizioni. Tra i paesi emergenti, l’India migliora e si posiziona 9/a, la Cina, con le rinnovabili, è 30/a. Per la prima volta l’Arabia Saudita (60) lascia il fondo della classifica agli Stati Uniti (61).

Alla Cop25 anche i dati Oxfam sulla disuguaglianza climatica: “I paesi ad alto reddito inquinano 44 volte di più rispetto ai Paesi poveri”. E dall’Inghilterra la notizia che i ghiacci della Groenlandia si sciolgono più rapidi del previsto.

(di Elisabetta Guidobaldi/ANSA)

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