Terremoto Mugello, resta la paura e gli sfollati sono oltre 600

Terremoto a Barberino del Mugello: sfollati in strada in attesa di sistemazione.
Terremoto a Barberino del Mugello: sfollati in strada in attesa di sistemazione. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

BARBERINO DI MUGELLO (FIRENZE). – La terra ha tremato meno, sciame di poche scosse e modeste registrate solo dagli strumenti. Ma in Mugello la paura resta alta e i numeri dell’emergenza crescono, benché restino ampiamente gestibili. Si parla di oltre 600 persone ancora fuori casa: aspettano i controlli che diranno se le case sono agibili o no. Per ora non rientrano.

A loro vanno aggiunti chi, e non sono pochi, è ancora sotto choc e non se la sente di tornare nella propria abitazione nonostante non abbia danni. I boati delle scosse e gli scuotimenti sono ancora ricordi freschi. E’ anche salito a 760 il numero delle richieste per verifiche di staticità che i vigili del fuoco avevano in coda a metà pomeriggio.

Numeri che, quasi a sorpresa, sono aumentati tra lunedì e martedì quando è stata ampliata la zona rossa di Barberino di Mugello. Di conseguenza molte di più sono risultate le persone che hanno ancora bisogno di un ricovero rispetto ai primi 236 sfollati ufficiali censiti dal Comune: la somma supera le 600 unità.

Molti hanno trovato riparo da parenti o alberghi ma c’è chi ha dormito in auto per la seconda notte di fila. In centinaia si sono rivolti ai centri di accoglienza della protezione civile: la palestra delle medie di Barberino, il posteggio davanti allo stabilimento Rifle e i box dell’autodromo di Scarperia. Lo rifaranno anche stasera.

“Il numero delle 420 persone che hanno usufruito delle strutture di accoglienza la prima notte può confermarsi e anche crescere”, ha previsto la Regione. Altri ricoveri sono a Galliano, l’epicentro, San Piero a Sieve e nella palestra di Borgo San Lorenzo. Il prefetto Laura Lega ha svolto un nuovo sopralluogo.

“La situazione è sotto controllo – ha detto -: è stato fatto un monitoraggio di tutte le strutture pubbliche a partire da quelle sanitarie, dalle scuole e si sta facendo una verifica casa per casa e poi, man mano, si vedrà in quali abitazioni, esercizi commerciali si potrà rientrare. Ci auguriamo quanto prima”.

Il presidente della Toscana Enrico Rossi pensa che sui terremoti “il Governo dovrebbe lavorare a un grande piano per l’Appennino, un po’ sul modello di quello messo in campo per le alluvioni”. Quello del Consiglio regionale Eugenio Giani chiede un programma per la “ricostruzione della zona rossa” di Barberino. Per il sindaco metropolitano Dario Nardella “la macchina dell’emergenza è preparata”.

Le verifiche tecniche agli edifici sono decisive per la ‘conta’ esatta dei danni. Ma nessuno può dire fino a quando dureranno le ispezioni. E davanti al comando mobile dei vigili del fuoco, in piazza a Barberino, è proseguita pure oggi la fila dei cittadini che chiedevano ai funzionari di visitare presto le case.

Intanto nella notte è crollato il controsoffitto della chiesa di San Silvestro. Verrà puntellata: il sisma ha spostato in avanti loggiato e facciata e il crollo è un pericolo concreto. Domani invece riaprono le scuole in tutti i comuni del Mugello meno che a Barberino, il più colpito, dove il Comune ha ordinato che rimangano chiuse fino al 13 dicembre, soprattutto per motivi logistici e organizzativi.

(di Michele Giuntini/ANSA)

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