Sardine all’attacco: “A Roma vedremo chi sta con noi”

I manifestanti del movimento delle sardine in piazza per contestare la visita del leader della Lega, Matteo Salvini, a Sorrento
I manifestanti del movimento delle sardine in piazza per contestare la visita del leader della Lega, Matteo Salvini, a Sorrento (Napoli), 21 Novembre 2019 ANSA/CESARE ABBATE/

BOLOGNA. – Alzano l’asticella le sardine, in vista della grande manifestazione di sabato a Roma e in contemporanea in diverse capitali europee: Parigi, Dublino, Londra, Edimburgo, Amsterdam, Madrid, Helsinki, Bordeaux e San Francisco. Nella Capitale si chiuderà questa prima fase di successo inaspettato, in attesa di decidere cosa fare ‘da grandi’.

“Se davvero un italiano su quattro è con noi, lo vedremo a San Giovanni”, spiega Mattia Santori, il portavoce del movimento che sta riempiendo le piazze di mezza Italia. Il riferimento è all’ultimo sondaggio che ha certificato un gradimento attorno al 25%.

“Ogni giorno scopriamo che c’è un vuoto di rappresentanza più grande di quanto avessimo pensato”, prosegue Santori, ribadendo, però, che le sardine non diventeranno un partito: “Sarebbe incoerente, non essendo nati come movimento che si sostituisce alla politica, cambiare idea e capitalizzare il consenso che non abbiamo mai voluto avere. Non siamo nati con questa idea”.

Intanto sabato sarà una giornata fondamentale: una sorta di giornata globale delle ‘sardine’, pronte a scendere in piazza in mezza Europa e non solo. E’ naturale che quello della Capitale sia l’appuntamento più atteso. “Il mare delle sardine è in fermento, siamo sempre di più e sempre più entusiaste”, è la chiamata diffusa dagli organizzatori che hanno scelto il motto ‘Sardina amplifica sardina’: “Per ritrovarci tutti in piazza san Giovanni, un enorme megafono che amplifica la nostra voce, composto dall’aggregazione delle sardine strette insieme”.

Nel frattempo, il movimento si sta dando una struttura. “Io non sono il capo, perché nessuno è il capo: a Bologna c’è solo un coordinamento che ci hanno chiesto dai territori”, ha detto Santori, in un’intervista a ‘Radio Capital’.

A Roma ci sarà anche una sorta di ‘congressino’ con gli altri referenti: “Ci incontreremo, perché non siamo persone che hanno creato un gruppo su Facebook, ma gente che si è attivata per organizzare una piazza, che ha chiesto i permessi in questura e ha messo la faccia sui giornali”.

Per evitare strumentalizzazioni, la prova di ingresso è un test molto rigoroso: “Quando contattiamo i referenti c’è una specie di interrogatorio per capire che non vi siano politici”, perché “se uno ha avuto un passato politico a noi non interessa”.

(di Federico Del Prete/ANSA)

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