Terremoto Mugello: si valutano danni a chiese e siti

Chiuso il centro storico di Barberino del Mugello dichiarato zona rossa dai vigili del fuoco dopo la scossa di terremoto della notte, in corso le verifiche strutturali. 9 Dicembre 2019 Barberino del Mugello
Chiuso il centro storico di Barberino del Mugello dichiarato zona rossa dai vigili del fuoco dopo la scossa di terremoto della notte, in corso le verifiche strutturali. 9 Dicembre 2019 Barberino del Mugello ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

BARBERINO DI MUGELLO (FIRENZE). – Dopo la grande paura per il terremoto che questa notte ha svegliato gli abitanti del Mugello, oggi la preoccupazione è stata anche quella di portare al sicuro le opere d’arte custodite nelle chiese più colpite: in primis la parrocchia San Silvestro di Barberino di Mugello (Firenze) resa inagibile dal sisma.

Dichiarata inagibile anche la chiesa del Convento del Bosco ai Frati a San Piero, dove dei calcinacci sono finiti su un prezioso altare seicentesco. Al lavoro l’unità di crisi Mibact, istituita dal ministro dei Beni e le attività culturali Dario Franceschini.

“La chiesa di Barberino – ha spiegato il soprintendente Andrea Pessina – è stata dichiarata inagibile e il nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale è al lavoro per spostare sette opere d’arte che andranno in un deposito della diocesi, tra queste una grande pala d’altare”.

Dalla facciata della chiesa, rimasta lesionata, continuano a cadere calcinacci. Sopralluoghi sono in corso anche in altre chiese, tra cui quella di San Bartolomeo di Petrona, nel comune di Scarperia, dove è crollata la volta interna. Domani previste verifiche nella chiesa di Sant’Andrea a Vicchio. A San Piero a Sieve preoccupazione per la chiesa del Convento del Bosco ai Frati, antico complesso riedificato su disegno di Michelozzo per volere dei Medici.

“La parte conventuale e la parte museale non hanno subito danni, i problemi sono in chiesa – ha spiegato Gianni Frilli, addetto alla conservazione delle opere del complesso – dalle volte c’è stato un distacco di intonaco che è caduto sull’altare, una donazione del Granduca Ferdinando II de’ Medici nel 1626, e va messo in sicurezza”.

“Le volte – ha aggiunto – sono alte più di cinque metri e non si capisce se sia solo un distacco o se ci siano danni alla muratura. Faremo anche controllare il campanile che ha delle lesioni antiche e ora non sappiamo quale sia la sua condizione”.

Non ha riportato danni il crocifisso ligneo attribuito a Donatello custodito nel museo di arte sacra del convento. A Firenze molta paura ma nessun problema per i beni culturali. L’Opera del Duomo, cui fanno capo la Cupola del Brunelleschi, la cattedrale, il Campanile di Giotto e il Battistero, ha spiegato che “la verifica dei dati rilevati dal sistema elettronico di monitoraggio statico” delle strutture registra “assenza di danni”.

Nessun danno anche ai complessi che fanno capo alle Gallerie degli Uffizi, tra cui lo stesso museo, Palazzo Pitti, il Giardino di Boboli e l’Accademia che custodisce il David di Michelangelo.

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