Comunità Sant’Egidio: la ‘guida Michelin’ per i poveri compie trent’anni

Un momento durante il pranzo di Natale per i poveri della Comunità di Sant'Egidio alla Basilica di Santa Maria in Trastevere.
Dall'archivio del 2019, un momento durante il pranzo di Natale per i poveri della Comunità di Sant'Egidio alla Basilica di Santa Maria in Trastevere.. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Francesco, 86 anni, ha bisogno di qualcuno presente nei momenti di difficoltà legati all’età. Incontra Flavio, 34 anni, in cerca di casa dopo la morte della madre e la perdita del lavoro. Mario, Giovanni e Cosimo trovano rifugio notturno nella chiesa di San Calisto a Roma durante l’emergenza freddo. Con una mediazione amichevole, un benefattore e mettendo insieme le risorse riescono a vivere in una casa e anche ad aiutare altri senza dimora.

Pasquale, invece, non sa di avere diritto alla pensione. Vive la povertà di non conoscere i suoi diritti. Aiutato, ora vive in una casa. Sono alcune delle storie a lieto fine, incontrate nell’impegno della Comunità di Sant’Egidio.

A raccontarle è stato don Marco Gnavi alla presentazione della 30esima edizione di “DOVE mangiare, dormire, lavarsi”, la cosiddetta “Guida Michelin dei poveri” con 262 pagine di indirizzi utili, 891 servizi censiti per senza dimora, persone in difficoltà, e per chi aiuta. Viene distribuita a Roma in 10mila copie.

La Guida raccoglie tutte le indicazioni, con indirizzi e telefoni, di servizi pubblici e privati indispensabili per chi si trova in stato di necessità, italiani e stranieri, e informazioni utili per avere accesso a residenza anagrafica, assistenza sanitaria, formazione professionale e lavoro, prestazioni assistenziali e pensionistiche, alloggio.

E’ pubblicata anche in altre città italiane (Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova), altre città europee e a Buenos Aires. Nel corso della conferenza stampa è stata presentata da Sant’Egidio anche la proposta per andare oltre l’emergenza freddo: “Non solo un tetto, ma una casa” è l’appello della Comunità che rilancia le esperienze positive di convivenze, il cohousing, “per guarire insieme solitudini e difficoltà economiche”.

A Roma ci sono oltre 70 convivenze e interessano più di 300 persone, ma ci sono esperienze analoghe a Genova, Napoli, Novara, Padova, Torino. Si tratta di appartamenti in uno stesso stabile in cui si conserva la propria autonomia e ci si aiuta a vicenda quando insorge un problema o un’emergenza.

La Comunità di sant’Egidio sottolinea che resta la necessità di incrementare i posti letto di rifugio per l’inverno e propone un’Agenzia dell’abitare, che riunisca le istituzioni, i costruttori, le associazioni. Sant’Egidio ricorda infine la campagna per i pranzi di Natale: saranno 18mila gli ospiti nelle parrocchie, negli istituti per anziani, nelle carceri. Per contribuire, è già partita la campagna “A Natale aggiungi un posto a tavola”.

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