Greta approda a Lisbona, prossima tappa Cop25 a Madrid

La 14nne attivista svedese Greta Thumberg saluta al suo arrivo a Lisbona a bordo del catamarano "Le Vagabonde". (Reuters)

ROMA. – Alla fine ce l’ha fatta. Greta Thunberg è riuscita ad arrivare a Lisbona in tempo per raggiungere Madrid e partecipare alla Cop25. Nel giorno in cui l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) fa sapere che il 2019 potrebbe essere il secondo anno più caldo della storia, nella capitale spagnola sono cominciati i colloqui fra Paesi alla Conferenza dell’Onu sul clima.

Sul tavolo già i dossier con le richieste delle rappresentanze di Africa e America latina e le rivendicazioni dei Paesi in via di sviluppo, che chiedono sostegno finanziario a quelli avanzati. In agenda anche le regole del mercato del carbonio.

É probabile che l’attivista svedese arrivi a Madrid in tempo anche per partecipare venerdì prossimo allo “sciopero per il clima”, che ha lanciato lei stessa l’anno scorso non andando a scuola ogni venerdì per manifestare davanti al Parlamento a Stoccolma.

Una protesta solitaria che l’ha resa un’icona e ha ispirato tanti giovani producendo il movimento mondiale “Friday for future”, protagonista di quattro manifestazioni globali per sollecitare i governi ad azioni più incisive per tagliare i gas a effetto serra.

Oggi una ventina di attivisti ha bloccato il traffico al centro di Madrid per protestare contro il riscaldamento globale. Appartenenti al movimento “Extinction Rebellion” hanno mostrato uno striscione in russo con su scritto “Crisi climatica. Dire la verità. Agire immediatamente”.

Dopo aver partecipato l’anno scorso alla Cop24 in Polonia “strigliando” i big del mondo, Greta si prepara alla sua seconda Conferenza sul clima in cui vuole mettere pressione ai leader politici affinché il cambiamento climatico diventi la loro priorità.

“La gente sta sottostimando la forza della rabbia dei ragazzi”, ha detto ai giornalisti e decine di ambientalisti ad attenderla sulla banchina, allertati dal suo tweet in cui aveva postato lo skyline di Lisbona.

La 16enne attivista svedese – che viaggia a emissioni zero – è rientrata dagli Stati Uniti, dove era arrivata in settembre con il veliero di Pierre Casiraghi per partecipare al vertice sul clima a New York per trasferirsi in Cile per la Cop25, dirottata a Madrid per disordini nel Paese sudamericano.

É giunta in Portogallo dopo venti giorni in mare, a bordo del catamarano di 48 piedi “La Vagabonde”, ospite di una coppia australiana di YouTuber.

All’indomani dell’apertura della 25/a Conferenza delle parti (Cop), l’Organizzazione meteorologica mondiale ha fatto sapere oggi che il 2019 si candida ad essere il secondo (o forse il terzo, ma lo si saprà solo a marzo 2020) anno più caldo, ma si sa già che le temperature medie degli ultimi cinque anni (2015-2019) e dell’ultima decade (2010-2019) hanno quasi certamente guadagnato il record.

Un’altra agenzia dell’Onu, l’Organizzazione mondiale della Sanità, ha invece detto che “cresce la consapevolezza sull’importanza dell’ambiente per la salute dell’uomo”, che circa la metà dei Paesi nel mondo ha sviluppato un piano nazionale per i cambiamenti climatici ma solo il 38% ha finanziamenti per tradurre in pratica, anche solo in parte, la propria strategia. Meno del 10% ha convogliato risorse per implementarla completamente.

Intanto, alla Cop21 dei venti Stati del Mediterraneo in corso a Napoli, si va verso un’intesa per ridurre i rifiuti marini, valorizzare l’economia blu, tutelare la biodiversità e le aree marine protette. I Paesi firmatari della Convenzione di Barcellona si sono riuniti per esaminare i progressi e adottare misure urgenti per proteggere gli ecosistemi.

Il Mediterraneo rappresenta solo l’1% della superficie oceanica del mondo ma ospita fino al 18% delle specie marine conosciute e presenta una delle più alte concentrazioni di rifiuti marini: oltre 100.000 pezzi in microplastica e fino a 64 milioni di particelle di rifiuti galleggianti per ogni chilometro quadrato.

(di Stefania De Francesco/ANSA)