Antartide, misurata la parte più alta dell’atmosfera

Vista panoramica della base italina in Antartite
Vista panoramica della base italiana in Antartite (ANSA)

ROMA, 28 NOV – Misurata per la prima volta in Antartide la fascia più esterna dell’atmosfera, la ionosfera, che si trova tra 96 e 965 chilometri sopra la superficie terrestre. E’ lo strato colpito dalle radiazioni solari, che danno il via ad una sorta di ‘danza’ di elettroni liberi e ioni pesanti che si scontrano costantemente tra loro. Il risultato è pubblicato sul Journal of Atmospheric and Oceanic Technology dall’Istituto nazionale di ricerca polare del Giappone.

Questa ‘marcia caotica’ a livello atomico era già stata misurata tempo fa nella regione Artica con il radar a diffusione incoerente, metodo con cui vengono illuminate le onde radio della ionosfera. Dal diverso modo in cui gli elettroni si sparpagliano nell’atmosfera i ricercatori possono calcolare la densità delle particelle presenti. Adesso lo stesso metodo è stato usato in Antartide per fare la prima misura da lì.

“Il radar a diffusione incoerente è lo strumento più potente che abbiamo per studiare la ionosfera”, precisa Taishi Hashimoto, coordinatore dello studio. Attraverso il Programma Pansy (Antarctic Syowa Mesosphere-Stratosphere-Troposphere/Incoherent Scatter), il radar più grande e a migliore risoluzione atmosferica presente nell’Antartide, gli studiosi hanno compiuto le prime osservazioni con questo metodo nell’emisfero australe nel 2015, e la prima di 24 ore nel 2017.

Analizzando i dati, Hashimoto e il suo gruppo hanno trovato significative differenze tra le misure fatte nei due emisferi. Ma non si tratta di prendere delle semplici misure. Se si considera il radar come un sasso che si lancia sulla superficie di uno stagno, quello che interessa è capire come questo muove verticalmente l’acqua quando zampilla e poi affonda.

Il problema è che le increspature sono così simili tra loro che è difficile capire per i ricercatori quali sono le misure di cui hanno bisogno. Grazie ad un particolare software, sono riusciti a distinguere i diversi segnali ed eliminare le irregolarità che coprivano i dati che gli servivano. Il prossimo passo sarà ricavare altre misure per capire meglio le aurore.

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