Giochi: nel 2018 raccolta a 106 miliardi, 82% andato in vincite

Una persona davanti ad una slot machine.
Una persona davanti ad una slot machine. (Photo: Britta Pedersen/dpa)

ROMA. – “L’azione di contrasto all’offerta illegale (ed irregolare) di giochi con vincite in denaro nasce nel 1998, anno di prima regolamentazione delle scommesse sportive con la quale si è esteso il perimetro storico dei giochi gestiti dallo Stato a nuovi prodotti di intrattenimento nel frattempo affermatisi nel mercato in forme illegali”.

Lo ricorda il Primo rapporto sul gioco pubblico in Italia, presentato nella sede di Confcommercio con gli interventi di Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, Pierpaolo Baretta, sottosegretario al Mef, Geronimo Cardia, presidente di Acadi, Lino Stoppani, presidente di Fipe, Giovanni Risso, presidente di Fit (tabaccai).

Nel 2018 la raccolta di gioco si è attestata a oltre 106 miliardi di euro in prodotti di gioco regolamentati dei quali oltre l’82% è stato restituito in vincite, determinando una spesa complessiva dei giocatori di 18,9 miliardi. Nel 2018 le entrate pubbliche hanno registrato il valore di 10,3 miliardi pari al 54,7% della spesa complessiva dei giocatori.

Il contributo alle entrate erariali della rete fisica di giochi pubblici è del 96,5% (10 miliardi sui circa 10,3 totali), mentre l’apporto delle imposte uniche e dei canoni di concessione dei prodotti online è del 3,5%. Le risorse residue (8,6 miliardi di euro) hanno costituito la remunerazione dei concessionari e delle filiere distributive per tutti i diversi prodotti di gioco regolamentato.

In circa 20 anni – prosegue il rapporto – i giochi pubblici hanno registrato circa 275 miliardi di spesa e di questi circa 158 miliardi hanno rappresentato entrate pubbliche mentre 117 miliardi sono convogliati nei ricavi dell’intero comparto, con una media annua, dunque rispettivamente di circa 13,7 miliardi (di spesa), di cui circa 8 miliardi (di entrate pubbliche) e di circa 5,8 miliardi (di remunerazione per il comparto).

Il Rapporto mette in evidenza che il sistema concessorio assicura il perseguimento di obiettivi di interessi pubblici: il rispetto della legalità e delle regole; il contrasto alla criminalità, il presidio dei territori, la vigilanza sugli operatori del comparto; la tutela dei consumatori, l’offerta di prodotti controllati, regolati e misurati; l’attuazione immediata di interventi diretti alla prevenzione del disturbo di gioco d’azzardo; lo sviluppo economico del comparto con la crescita di imprese e occupazione; l’emersione di gettito erariale altrimenti sommerso; non da ultimo, la copertura per l’attuazione delle politiche economiche dei Governi.