Libertadores: tutti ai piedi di Gabigol, l’Inter sorride

Gabigol festeggia il gol che assegna la Coppa Libertadores al Flamengo.
Gabigol festeggia il gol che assegna la Coppa Libertadores al Flamengo. (ANSA/AP Photo/Fernando Vergara)

ROMA. – Una coppa che torna a casa dopo 38 anni, grazie a un finale thrilling e alla doppietta del suo bomber Gabigol, l’uomo che in fatto di reti al Flamengo ha superato perfino la leggenda Zico . Il club rossonero carioca, quello con più tifosi in Brasile, torna sul tetto del Sudamerica vincendo la Coppa Libertadores dopo una vita al termine di un match al cardiopalma contro i detentori del River Plate, deciso da una doppietta del 23enne attaccante verdeoro, tra l’89’ e il 92′.

Così Gabriel Barbosa corona una stagione da sogno (“Ho fatto la storia”, dire a fine partita), caratterizzata da 31 reti e 10 assist in 38 partite. Dopo il ‘Superclasico’ al Bernabeu tra River e Boca sembrava difficile immaginare un altro ultimo atto (stavolta in partita secca, per la prima volta nella storia del trofeo) altrettanto vibrante e intenso, ma Flamengo e River sono riuscite – al Monumental di Lima – a regalare emozioni a raffica, grazie a un finale che verrà ricordato per anni.

Ci ha pensato l’ex interista, che al Flamengo è in prestito fino al termine dell’anno solare, a regalare ai suoi una vittoria ormai insperata, che ha fatto impazzire di gioia i tifosi brasiliani presenti a Lima ma anche quelli rimasti a casa davanti alla tv e che ora si sono riversati in strada, a centinaia di migliaia, per festeggiare i campioni di ritorno da Lima, mentre il tecnico Jorge Jesús garantisce, sul volo di ritorno verso a Rio (dove il Cristo del Corcovado, grazie a un gioco di luci, è stato vestito con la maglia del ‘Fla’), che “adesso possiamo vincere anche il Mondale per club, nessuno ci fa paura”, magari battendo il Liverpool in finale come fecero Zico, Junior e compagni sempre 38 anni fa.

Il vantaggio al quarto d’ora di Rafael Santos Borré aveva fatto scivolare la partita verso un destino segnato, e così, nel finale, proprio mentre gli argentini assaporavano il gusto del bis, è sbucato l’attaccante che nell’Inter non aveva avuto fortuna, a segno con un tocco ravvicinato e un bel tiro.

Adesso farà la gioia dell’amministratore delegato Beppe Marotta che si troverà nella comodissima posizione di poter decidere se farlo tornare alla base o cederlo a peso d’oro: ci sono già le richieste del West Ham e del Wolverhampton, club disposti all’acquisto a titolo definitivo.

D’altronde, dopo la raffica di reti segnate in stagione, e tenendo conto che Gabigol è stato capocannoniere del ‘Brasilerao’ (come quest’anno) anche nel 2018 quando vestiva la maglia del Santos, è facile prevedere che attorno al ragazzo si scateni una vera e propria asta internazionale che farà inevitabilmente lievitare il prezzo verso l’alto. La speranza dell’Inter è di ricavarne una trentina di milioni.

Senza escludere che già a gennaio 2020 Gabigol – che il ct brasiliano Tite ha già richiamato nella Selecao – possa allenarsi direttamente agli ordini di Antonio Conte che ne valuterà spessore e potenzialità prima di decidere se affiancarlo a Lautaro e Lukaku oppure monetizzare al massimo la cessione di quello che oggi potrebbe trasformarsi in un affare clamoroso per il bilancio (magari insieme a Mauro Icardi che ha avuto un altrettanto impatto positivo col Psg).

Intanto Gabriel ha fatto capire che la sua scelta sarebbe di rimanere a Rio ma ai dirigenti del Flamengo ha detto che di futuro parlerà solo dopo la fine del ‘Brasilerao’, che il Flamengo si accinge a vincere. Intanto in mezzo alla ‘torcida’ c’è chi inneggia al nuovo idolo e dedica un coro di scherno a Mario Balotelli, l’attaccante che il ‘Fla’ ha rincorso a lungo l’estate scorsa ma che ha scelto casa, e quindi Brescia, dove ora litiga con il nuovo allenatore. Con il senno di poi, avrebbe potuto essere anche lui campione del Sudamerica e aspirante al titolo mondiale, ma con Supermario non si sa mai, e magari il Flamengo cede Gabigol e torna sull’altro ex interista.

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