Pentagono silura segretario Marina per caso Navy Seal

Il segretario della Marina Richard Spencer. (La Vanguardia)

WASHINGTON. – Il capo del Pentagono Mark Esper ha chiesto le dimissioni del segretario della Marina Richard Spencer per come ha gestito con la Casa Bianca il caso del Navy Seal accusato di crimini di guerra.

Lo ha reso noto un portavoce del dipartimento della difesa, spiegando che Esper ha perso la fiducia in Spencer.

Si tratta del procedimento disciplinare che potrebbe far perdere lo status di Navy Seal a Edward Gallagher, condannato da una corte marziale per aver posato con il cadavere di un militante dell’Isis, anche se è stato assolto dall’accusa di averlo ucciso e di aver sparato deliberatamente su civil disarmati.

Dopo la condanna è stato degradato e gli è stato decurtato lo stipendio. Rischiava anche di essere espulso dalla prestigiosa unità delle forze speciali ma ora il capo del Pentagono ha cancellato la commissione disciplinare che doveva esaminare la vicenda il 2 dicembre e ha autorizzato Gallagher ad andare in pensione come Navy Seal conservando il suo grado.

Trump si è sempre schierato dalla parte di Gallagher. Nei giorni scorsi aveva ammonito su Twitter i vertici militari a non cacciarlo. Una mossa che aveva irritato il segretario della Marina, secondo cui “il processo conta per il buon ordine e la disciplina”.

Far finta di nulla, insomma, rischia di dare un messaggio sbagliato a tutti gli altri militari, legitimando azioni come quella di Gallagher.

Per questo Spencer sembrava aver minacciato le dimissioni nel caso Trump avesse bloccato il procedimento, salvo poi negarle, forse dopo aver subito pressioni. “Un tweet del presidente non é un ordine ma se arriva un ordine formale obbedisco”, si era corretto.

“Buon ordine e disciplina sono anche obbedire agli ordini del presidente degli Stati Uniti”, aveva aggiunto, completando il dietrofront.

Sembrava che tutto si fosse risolto, tanto che la Casa Bianca aveva comunicato alla Marina Militare che non sarebbe intervenuta per bloccare il procedimento disciplinare.

Ma evidentemente al commander in chief non è andato giù l’iniziale ammutinamento di Spencer ed oggi ha chiesto la sua testa.

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