Bloomberg scende in campo e sfida Trump: “E’ una minaccia”

L'exsindaco di New York e archimiliardario Michael Bloomberg. (Telemundo)

WASHINGTON. – “Correrò per la presidenza per sconfiggere Donald Trump e ricostruire l’America”: il miliardario Michael Bloomberg, uno dei dieci uomini più ricchi del mondo, rompe gli indugi e annuncia formalmente la sua candidatura alle primarie democratiche per la Casa Bianca, rivoluzionando il paesaggio della campagna elettorale. Nel caso strappasse la nomination, ci sarebbe un inedito duello tra due tycoon newyorchesi con posizioni e stili agli antipodi.

“Non possiamo sopportare altri quattro anni di azioni spericolate e disoneste del presidente Donald Trump. Egli rappresenta una minaccia esistenziale per il nostro Paese e i nostri valori. Se vince un altro mandato, potremmo non riprenderci più dal danno”, afferma in un video. Trump ha già coniato per lui uno dei suoi nomignoli offensivi: “little Michael”, per la sua bassa statura.

L’annuncio arriva alla vigilia di una settimana di brevi spot biografici da 34 milioni di dollari che sono partiti lunedì in oltre venti Stati americani, dalla California al Maine. Una cifra record, superiore a quella spesa da tutti gli altri candidati (tranne il miliardario Tom Stayer) in spot tv dall’inizio dell’anno. La mossa ha indignato alcuni candidati, come il senatore Bernie Sanders: “sono disgustato dall’idea che Michael Bloomberg o qualsiasi altro miliardario pensi di poter aggirare il processo politico e spendere decine di migliaia di dollari per comprare le nostre elezioni”.

Ma il magnate dell’informazione economica-finanziaria investirà molto di più. “Mike è pronto a spendere tutto quello che serve per battere Donald Trump”, ha spiegato il suo consigliere Howard Wolfson. Attingerà solo dalla sua fortuna personale, valutata in 54,1 miliardi di dollari, rinunciando alle donazioni politiche e, se verrà eletto, allo stipendio presidenziale.

Circa 100 milioni di dollari sono già pronti per spot anti Trump in stati che i dem potrebbero conquistare il prossimo anno. L’ex sindaco di New York salterà le primarie previste a febbraio nei primi quattro stati (Iowa, New Hampshire, South Carolina e Nevada), dove il suo rating è basso, e scommetterà sul Super Tuesday del 3 marzo, quando andranno a votare 15 Stati con un alto numero di delegati, come la California.

Bloomberg aveva fatto un passo indietro a marzo ma nelle ultime settimane era tornato a ventilare la discesa in campo per il timore che nessuno dei candidati dem sia in grado di battere Trump, ritenendo debole il centrista Joe Biden e – come Barack Obama – troppo a sinistra gli altri due frontrunner, i senatori Elizabeth Warren e Bernie Sanders.

Il miliardario propone una ricetta moderata che insidia più di tutti Biden ma anche l’emergente sindaco Pete Buttigieg, restando conservatore sul fronte economico e sposando la linea progressista su armi, clima e sanità: con la possibilità, su quest’ultima, di scegliere tra assicurazione privata e pubblica, a differenza di quanto prevede il “Medicare for all” di Warren e Sanders.

Dalla sua Bloomberg ha risorse finanziarie illimitate e l’esperienza di tre mandati da sindaco di New York, dal 2002 al 2013. Contro l’età (77 anni), un percorso politico ondivago (democratico, repubblicano, indipendente, poi ancora dem), alcune battute sessiste del passato e le discriminatorie politiche di sicurezza perseguite da sindaco, per le quali si è scusato nei giorni scorsi.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)