Venezia: riapre il Teatro La Fenice, domenica in scena Don Carlo

Venezia: vista del Teatro La Fenice con l'acqua alta a 160 centimetri..
Venezia: vista del Teatro La Fenice con l'acqua alta a 187 centimetri.. ANSA/ANDREA MEROLA

VENEZIA. – Venezia si rialza dall’acqua alta anche con la riapertura del sipario del suo simbolo culturale, il Teatro La Fenice. Allagato e messo fuori uso dall’alta marea del 12 novembre – 187 centimetri, secondo misura della storia della Serenissima – il teatro si è già rimesso in piedi, e ha confermato la messa in scena, domenica 24, del Don Carlo di Giuseppe Verdi.

Svolto il sopralluogo sul funzionamento degli impianti antincendio, e constatata la sicurezza della struttura, i vigili del fuoco hanno dato il via libera alla ripresa delle delle attività. Il sovrintendente, Fortunato Ortombina, aveva detto subito che la conferma del Don Carlo, per l’apertura della stagione, era ciò che la Fenice “doveva alla città”.

“Ora siamo fermi, speriamo entro breve di poter far defluire tutta l’acqua perché il 24 inizia la stagione lirica con il Don Carlo e dobbiamo fare di tutto per ripartire” era stato il suo appello. L’acqua aveva allagato la falegnameria, finendo nei sotterranei, dove ci sono tutti i quadri elettrici, il ‘motore’ del teatro.

Un “grazie di cuore” è stato così rivolto dalla Fondazione della Fenice a quanti hanno “lavorato forsennatamente in questi giorni difficili per ripristinare l’operatività del Teatro”. Per proseguire le prove dell’opera di Verdi il cast e le maestranze si erano trasferite temporaneamente al teatro comunale di Treviso.

Intanto, mentre a Venezia le pompe idrauliche proseguivano a prosciugare gli scantinati, alla Fenice sono giungevano messaggi di solidarietà e promesse di aiuto da tutto il mondo. Tra questi, quello del sovrintendente della Scala di Milano, Alexander Pereira, che ha deciso di aggiungere una recita straordinaria (venerdì 29 novembre) della serata di balletto Balanchine/Kylián/Béjart, per raccogliere fondi a favore del Teatro veneziano.

Anche gli albergatori di Venezia (Ava) si sono mobilitati, avviando una campagna che chiederà l’aiuto degli ospiti che giungono a Venezia. Con l’iniziativa “Ava for Venice”, gli hotel dell’Associazione veneziana albergatori chiederanno ai loro ospiti un contributo di un euro per la città, che verrà versato sul conto aperto dal Comune per far fronte ai danni della marea.

Per tutto il 2020 inoltre gli hotel aggiungeranno 1 euro “per Venezia” al conto della stanza, o posizioneranno una cassettina in reception per raccogliere le donazioni. Altro simbolo della città che si rialza è lo storico Caffè Quadri che, nonostante i gravi danni subiti nella catastrofe, riaprirà le porte in occasione della Festa della Salute.

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