Napoli, De Laurentiis jr: “Giocatori abbiano rispetto”

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e suo figlio Edoardo, vicepresidente del club azzurro. (bluevin.ch)

 

NAPOLI. – Sono giorni di rabbia ma anche di chiarezza per il Napoli. Ieri sera un doppio attacco, quello di Edoardo De Laurentiis ai calciatori azzurri e quello di Carlo Ancelotti agli arbitri.

Il vicepresidente azzurro è stato chiaro nel corso di una cena di gala nei confronti dei calciatori che si sono ribellati al ritiro: “Ci vuole rispetto, i calciatori sono pur sempre dei lavoratori, dei dipendenti anche se guadagnano tre, quattro milioni l’anno”.

In platea c’erano Montervino e Calaiò, pedine fondamentali negli anni della risalita del Napoli dopo il fallimento. “Servirebbero – ha detto De Laurentiis jr. – figure come Calaiò e Montervino negli spogliatoi del calcio italiano, loro hanno molte più palle. Montervino è un uomo di carattere ma tiene alla società e sa che lo stipendio mensile va rispettato, e vanno onorate la maglia e la città. Il tifoso viene allo stadio per vedere i calciatori  e quindi ci vuole rispetto, rispetto e rispetto. Mi ricordo in un periodo in cui i calciatori azzurri erano in ritiro da quattro settimane, Montervino era il capitano e chiamò mio padre per chiedergli se potevano tornare dalle loro mogli. Mio padre accettò, perché facendo le cose con buon senso si ottiene tutto”.

Parole dure che confermano come il team legale del club azzurro stia lavorando alle sanzioni per i calciatori che hanno guidato la ribellione, come Allan.

Parole chiare anche quelle di Carlo Ancelotti al designatore di serie A Rizzoli nell’incontro allenatori-arbitri, che ha portato Rizzoli ad ammettere l’errore in Napoli-Atalanta, sul rigore non fischiato su Llorente e il conseguente pareggio dei bergamaschi.

“L’intervento di Ancelotti – ha detto a Sky – è stato convinto, come normale per un técnico del suo prestigio. Interventi servono per migliorare. Su Llorente andava interrotto certamente il gioco, avendo ravvisato con l’assistente un fallo di Llorente con un braccio sul viso del difensore. Non era opportuno dare vantaggio all’Atalanta in quella zona. L’arbitro ha dato il vantaggio ed è un errore, il VAR ha verificato poi quanto visto in campo e da regolamento quando tocca il viso con eccessiva forza può essere giallo o rosso. Dal campo poteva essere visto diversamente, ma andava fermato il gioco”.

Oltre la rabbia e la chiarezza c’è il campo su cui Ancelotti lavora per far rinascere il Napoli da sabato sera a Milano: non ci sarà sicuramente Milik che ha uno stato di sofferenza mio-tendinea nella zona addominale e potrebbe saltare anche la sfida europea con il Liverpool.

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