Dopo mesi attacchi, Trump convoca Powell a Casa Bianca

Il presidente Donald Trump entra nella Casa Bianca seguito dal presidente della Fed, Jerome Powell. (Ambito)

NEW YORK. – Donald Trump convoca alla Casa Bianca Jerome Powell, uno dei suoi bersagli di critiche preferiti. Un faccia a faccia alla presenza del segretario al Tesoro Steven Mnuchin per parlare di economia e tassi di interesse.

L’incontro cade nel mezzo delle trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina, impegnate a cercare di stringere un mini-accordo che non appare però a portata di mano.

E soprattutto non era previsto nell’agenda ufficiale di Trump sollevando dubbi e perplessità sui veri motivi dietro all’appuntamento. Ovvero se fosse una resa dei conti oppure un chiarimento.

O, ancora, se Trump abbia usato l’occasione per chiedere un aiuto a Powell, simile al “favore” chiesto all’Ucraina per le indagini sui Biden, nella guerra dei dazi contro Pechino.

Gli incontri tra il presidente americano e il numero uno della Fed sono in via generale una consuetudine, ma nessun presidente della banca centrale ha mai avuto un rapporto così complicato come Powell con l’attuale inquilino della Casa Bianca.

Un rapporto fatto di attacchi senza tregua da parte di Trump che, nella sua furia, è arrivato a definirlo un “tonto”  spingendosi fino a chiedersi chi fra “Powell e il presidente cinese Xi Jinping” fosse il vero nemico degli Stati Uniti.

Trump chiede da tempo alla Fed tassi di interesse più bassi o negativi e, secondo gli osservatori, è pronto in campagna elettorale a fare della banca centrale il suo capro espiatorio nel caso in cui l’economia dovesse rallentare con la guerra commerciale.

Richieste e affondi che Powell ha sempre respinto. Lo ha fatto, emerge dalla nota ufficiale diffusa dalla Fed al termine dell’incontro alla Casa Bianca, anche davanti a Trump spiegando che la banca centrale “decide sulla base di analisi attente, obiettive e non politiche”.

Poi ha rincarato la dose: Powell “non ha discusso delle attese sul fronte della política monetaria, fatta eccezione l’aver messo in evidenza che la politica dipenderà interamente dalle informazioni” economiche che giungeranno” aggiunge la Fed.

Il presidente in un tweet descrive l’incontro come “molto positivo e cordiale”: “abbiamo parlato di tutto, inclusi i tassi di interesse, i tassi negativi, la bassa inflazione, la forza del dollaro e i sui effetti sulla manifattura, gli scambi con la Cina, l’Ue e altri”.

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