ROMA. – Un’altra entusiasmante rimonta per festeggiare nel migliore del modi la fine dell’anno sul tetto del mondo: infinito Rafa Nadal, in poco meno di tre ore batte anche Stefanos Tsitsipas.
Una vittoria che legittima – se mai ce ne fosse stato bisogno – il suo prossimo Natale da n.1 del ranking mondiale .É’ la quinta volta che il campione di Manacor chiude la stagione davanti a tutti (2008, 2010, 2013, 2017), un record condiviso con Novak Djokovic, Roger Federer e Jimmy Connors.
Epilogo scontato dell’ennesima annata eccezionale dello spagnolo, capace a 33 anni compiuti di vincere 53 match (7 le sconfitte) negli ultimi 11 mesi. Quattro i tornei vinti, compresi due Slam, il 12esimo sigillo al Roland Garros, e il quarto trionfo agli US Open.
La sconfitta di giovedì di Djokovic contro Federer gli aveva già assicurato la difesa del primo posto mondiale, che però oggi pomeriggio Nadal ha saputo onorare con un’altra epica battaglia dopo quella vinta, mercoledì, contro il russo Daniil Medvedev.
Già sicuro della qualificazione il greco Tsitsipas si aggiudica la prima frazione al tie-break, ma nei due set successivi, giocati da Nadal in maniera impeccabile (senza concedere una sola palle-break), il maiorchino trova due break chirurgici che gli regalano il secondo successo nel gruppo Andre Agassi, la 18/a vittoria in nove partecipazioni alle Finals.
Ma a fine match, ancor più che per il proseguo del torneo, la gioia dello spagnolo è per il primato mondiale. “Non avrei mai pensato, con tutto quello che mi è capitato nel corso della mia carriera, di ritrovarmi qui, a 33 anni e mezzo, con questa copa in mano – le parole di Nadal, visibilmente commosso. Anche quest’anno ho affrontato momenti difficili, prima e dopo Montecarlo. É solo grazie al mio team e alla mia famiglia se tutto questo è stato possibile”.
Lo spagnolo non lo cita, ma il suo trono è stato difeso, indirettamente, da Roger Federer. Se Nadal è infatti un esempio di splendida longevità sportiva, il fuoriclasse svizzero è ormai fuori da ogni possibile categorizzazione.
Battendo Djokovic ha guadagnato la semifinale – la nona consecutiva nel torneo se si esclude l’ esclusione del 2016 per un infortunio – ma soprattutto esprimendo ancora una volta un tennis stellare, con 23 colpi vincenti e solo cinque errori.
Piú di un semplice avvertimento per il suo avversario di domani nella corsa alla finale.