Amazon accusa il Pentagono per il contratto negato

Il presidente Donald Trump ed il fondatore di Amazon Jeff Bezos si salutano in un atto ufficiale. (Vox)

NEW YORK. – Amazon farà ricorso contro la decisione del Pentagono di assegnare a Microsoft il maxi-contratto sul cloud da 10 miliardi di dollari.

Il colosso di Jeff Bezos sfida così l’amministrazione Trump, accusandola di aver preso una decisione “inequivocabilmente” faziosa e “influenzata dalla politica”.

Il segretario alla Difesa, Mark Esper, ha respinto le accuse e definito il processo di assegnazione “aperto e corretto, senza alcuna influenza esterna”.

Il capo del Pentagono non è stato direttamente coinvolto nella procedura, in quanto si era volontariamente sfilato per un possibile conflitto di interessi, visto che suo figlio lavora in una delle società che avevano presentato un’offerta.

Ma le sue parole non bastano a mettere a tacere i dubbi sul fatto che il contratto sia andato a Microsoft alla luce dell’antipatia mai nascosta di Donald Trump per Jeff Bezos, ‘colpevole’ di essere il proprietario del Washington Post, uno dei maggiori nemici del presidente americano.

Amazon non fornisce dettagli sul suo appello legale contro la decisione del Dipartimento della Difesa ma, secondo indiscrezioni riportate dal Federal Report, l’intenzione del colosso è quella di “gettare luce” sul processo.

In un video ottenuto dal magazine, il numero uno di Amazon Web Services Andy Jassy si rivolge ai dipendenti e dice: “Quando si ha un presidente che mostra pubblicamente il suo disprezzo per una società e il suo leader, ritengo sia molto difficile per le agenzie governative, incluso il Dipartimento della Difesa, assumere decisioni obiettive senza la paura di ripercussioni”.

Al di là dell’antipatia nota di Trump per l'”Amazon Washington Post”, ad alimentare i dubbi su un possibile coinvolgimento del tycoon nella decisone contro Amazon è la denuncia di un ex del Dipartimento della Difesa, secondo il quale da tempo Trump voleva “fregare” Amazon e assegnare il contratto Jedi, il Joint Enterprise Defense Infrastructure, a un’altra società.

Un’accusa, contenuta in un libro pubblicato da poco, che se dovesse trovare riscontro nell’azione legale di Amazon rischia di esporre a una nuova ondata di critiche il Pentagono e la Casa Bianca, già accusata di usare i ministerio per portare avanti battaglie personali di Trump contro i suoi presunti nemici.