Trump offre a Erdogan un accordo da 100 miliardi

Il presidente Donald Trump (D) riceve al suo omologo di Turchia Tayyip Erdogan (S) nel Salone Ovale della Casa Bianca a Washington. (REUTERS/Kevin Lamarque)

WASHINGTON. – “Un amico di vecchia data”. Donald Trump saluta così Recep Tayyip Erdogan, ricevuto in una delle visite più controverse alla Casa Bianca, tale da far storcere il naso anche a molti dei repubblicani che appoggiano il tycoon in queste ore difficili.

Ore in cui Trump assiste al circo mediatico sull’impeachment e si vede più circondato da nemici che da amici, tanto da sentire il contestatissimo Sultano turco più vicino di molti altri.

Fuori, su Pensylvania Avenue, vanno in scena le proteste contro quelli che alcuni manifestanti definiscono il rischio di genocidio dei curdi in Siria per mano turca, grazie all’avallo dell’amministrazione Usa.

Dentro, nello Studio Ovale, e poi a pranzo, Trump mette sul tavolo un’offerta quasi irrinunciabile per Erdogan, tesa a rilanciare le relazioni tra Stati Uniti e Turchia: un maxi accordo commerciale da 100 miliardi di dollari, la probabile riammissione nel programma degli F-35 e la promessa di chiudere un occhio sull’aggiramento delle sanzioni Usa ad Ankara, con modalità per superare il divieto di acquisto del sistema di difesa missilistico russo S-400 da parte della Turchia.

E pazienza se questo rischia di aumentare ancor di più i mal di pancia tra i repubblicani in Congresso, dopo che alla Camera è stata votata una risoluzione contro l’incursione turca in Siria e in Senato è stato introdotto un testo bipartisan molto simile.

La proposta di Trump, che come riporta il Washington Post è stata recapitata ad Erdogan in una lettera inviata dalla Casa Bianca la scorsa settimana, è di fatto la stessa che il presidente americano aveva avanzato al presidente turco per convincerlo a fermare l’invasione del nord della Siria e l’offensiva contro le milizie curde alleate degli Usa nella lotta all’Isis.

In quell’occasione il Sultano stracciò la missiva, tirando dritto per la sua strada. Oggi la situazione è cambiata, ed Erdogan è arrivato a Washington con l’obiettivo di veder definitivamente legittimata la sua azione e di rafforzare la sua immagine internazionale al fianco del presidente americano, sebbene la visita capiti forse in una delle giornate più nere per il tycoon.

“L’offerta alla Turchia – spiega un funzionario dell’amministrazione Usa – era stata ritirata quando i turchi sono entrati in Siria, ma una volta che è stato raggiunto il cessate il fuoco abbiamo deciso di rintrodurre il pacchetto, inclusa la visita di Erdogan alla Casa Bianca”.

Quest’ultimo in cambio offre a Trump di portare avanti l’impegno del cessate il fuoco nel nord della Siria, come deciso lo scorso 7 ottobre dopo un negoziato lampo con la delegazione Usa guidata dal vicepresidente Mike Pence.

La Turchia inoltre come membro della Nato continuerà a sostenere gli Usa nella lotta all’Isis, per prevenire ogni ritorno del Califfato in Siria.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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