Vescovi Usa: per la prima volta un presidente ispanico

L'Arcivescovo di Los Angeles, José Gomez.
L'Arcivescovo di Los Angeles, José Gomez.

NEW YORK. – Per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica americana, un ispanico e un immigrato dal Messico guiderà il gregge dei fedeli. I vescovi americani riuniti a Baltimora hanno eletto a stragrande maggioranza l’arcivescovo di Los Angeles, José Gomez, come nuovo presidente della Conferenza Episcopale Usa.

Gomez, che è nato in Messico e ha studiato teologia all’università di Navarra in Spagna, sarà il primo presidente di origine ispaniche nella storia della chiesa cattolica negli Stati Uniti. L’alto prelato, incluso nel 2005 da Time nella lista dei 25 ispanici più influenti degli Usa, è stato negli ultimi tre anni vice-presidente della Conferenza Episcopale, una posizione che usualmente fa da trampolino di lancio per il posto di numero uno.

Sessantasette anni e membro dell’Opus Dei (fu il primo della Prelatura ordinato vescovo negli Usa), Gomez prende il posto del cardinale Daniel DiNardo, arcivescovo di Galverston-Houston in Texas, il cui mandato è stato complicato da una nuova crisi di abusi sessuali da parte del clero cattolico.

Arcivescovo di Los Angeles dal 2004 (prese il posto del cardinale Roger Mahony che aveva guidato l’arcidiocesi per decenni), in fatto di dottrina Gomez è considerato un conservatore pragmatico, ma anche un forte sostenitore di una politica dell’accoglienza nei confronti degli immigrati che include la possibilità per molti clandestini di diventare cittadini americani.

In agosto, dopo l’assalto armato a un supermercato Walmart di El Paso che aveva avuto come target i messicani, l’arcivescovo aveva assunto una forte presa di posizione contra i suprematisti ariani in cui faceva notare che lo spagnolo era parlato in Nordamerica prima dell’inglese.

“Uomini e donne non diventano meno umani, meno figli di Dio, perché non hanno documenti. Eppure – aveva scritto il porporato – nel nostro Paese è comune sentire parlare dei migranti e trattare i migranti come esseri inferiori”.

Gli ispanici rappresentano il 37 per cento dei cattolici Usa, anche se, secondo gli ultimi dati del Pew Research Center, non sono più un gruppo a maggioranza cattolica. Un recente sondaggio Pew ha scoperto che gli ispanici che si dichiarano cattolici sono scesi al 47 per cento conto il 57 per cento del 2009.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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