Alitalia: Stretta finale, Delta conferma impegno cento milioni

Alitalia in attesa del'offerta finale. (Alitalia.,com)

ROMA. – Delta conferma il proprio impegno per Alitalia. Quando mancano dieci giorni alla scadenza per l’offerta vincolante, e dopo che è sfumato il possibile coinvolgimento di Lufthansa, la compagnia americana rompe il silenzio e ribadisce la disponibilità ad entrare col 10%.

Ora l’attesa è tutta per il 21 novembre, su cui sono puntati anche gli occhi del Governo. Con il ministro dell’economia Roberto Gualtieri che auspica il rispetto dei tempi e soprattutto, dopo l’ultimo prestito “non indifferente” di 400 milioni concesso dal Tesoro, chiede un piano industriale “convincente” che consenta finalmente di voltare pagina.

Delta, che è coinvolta nel dossier Alitalia da oltre un anno e nelle ultime settimane è rimasta alla finestra in attesa che Lufthansa concretizzasse le proprie “avance” (cosa che poi non è avvenuta, visto che i tedeschi hanno riproposto le richieste di due anni fa, con la disponibilità a mettere soldi solo in una compagnia ristrutturata e tagli per 5-6 mila esuberi), ora torna a ribadire la propria posizione.

“Delta continua a lavorare con Ferrovie dello Stato e Atlantia e conferma di essere pronta a investire fino a 100 milioni di euro per una quota del 10% in Alitalia”, spiega un portavoce interpellato dall’ANSA, aggiungendo che “Delta resta impegnata a mantenere la propia partnership con Alitalia nel futuro”.

Parole che ora, dopo un anno di trattative e sette proroghe, indirizzano il dossier verso la stretta finale. Il Governo si aspetta il rispetto della scadenza del 21 novembre.

“É possibile e lo auspichiamo, che entro il termine previsto ci sia l’offerta finale e un piano industriale”, dice il ministro dell’economia Gualtieri, sottolineando come l’ultimo prestito ponte sia stato concepito – e così spiegato a Bruxelles – “per arrivare a un piano industriale solido e competitivo che rilanci il vettore”.

“Credo che il tempo per capire ci sia stato. Ormai ci siamo ed è necessario avere delle certezze su come si comporrà il consorzio che effettuerà il rilancio”, dice anche la ministra dei trasporti Paola De Micheli.

E anche i sindacati spingono perché si faccia presto, augurandosi che il Governo rispetti le promesse fatte fino ad ora, ovvero “nessuna flessione occupazionale – ricorda Annamaria Furlan della Cisl -, quindi nessun esubero, ma investimenti e rilancio”.

La palla è ora nelle mani di Fs. La società ferroviaria sta lavorando per rispettare la scadenza del 21 novembre, garantisce l’a.d. Gianfranco Battisti che però puntualizza: “i tempi non dipendono solo da noi”. L’obiettivo di Fs è comunque allineato con le indicazioni dei commissari, ovvero “chiudere a marzo 2020 con l’ok di sindacati e antitrust”.

A non escludere uno slittamento (“minimo”) della scadenza, tra l’altro, sono gli stessi commissari, purché rimanga ferma la deadline del primo trimestre del prossimo anno per il closing.

Non manca, infine, nel dibattito intorno al futuro della compagnia, anche la proposta di una “gestione pubblica” per un periodo transitorio tra 18 e 24 mesi, prevista da un emendamento di Leu al Dl Fisco.

(di Enrica Piovan/ANSA)

Lascia un commento