ROMA. – Pensionati con un potere d’acquisto che si riduce sempre di più con gli anni, ma che si rivelano colonna portante del welfare italiano, con un ruolo spesso di sostegno economico per le loro famiglie. E’ la situazione che emerge da una ricerca della Fondazione Di Vittorio e Tecnè per lo Spi-Cgil, in vista della manifestazione indetta dai sindacati per sabato 16 novembre al Circo Massimo a Roma.
“I pensionati italiani hanno ottenuto poco da questo governo. È come se fossero invisibili, anche se rappresentano ormai un terzo del Paese”, sottolinea il segretario generale, Ivan Pedretti, spiegando la piazza chiederà “di fare di più, di rivalutare le pensioni, di dare la 14esima a chi ne ha più bisogno, di abbassare le tasse e di arrivare alla definizione di una legge nazionale sulla non autosufficienza”.
Oltre il 90% dei pensionati, evidenzia la ricerca ‘Sogni e bisogni dei pensionati’, ritiene di aver perso in questi anni una parte più o meno consistente del proprio potere d’acquisto (molto per il 59,1% e abbastanza per il 32,5%). Solo il 3% crede, invece, di averlo mantenuto inalterato.
Per questo risulta impellente risulta la richiesta di migliorare il sistema di rivalutazione delle pensioni: una misura indicata come urgente dal 41% dei pensionati italiani. Il 31% chiede invece che si aumentino le pensioni più basse, mentre il 17,5% che si diminuiscano le tasse, considerate necessarie ma troppo alte dal 77,5% dei pensionati.
La rivalutazione delle pensioni rispetto al costo della vita dovrebbe essere sempre al 100% tranne per quelle più alte secondo il 42% dei pensionati, al 100% solo per quelle più basse secondo il 25% e tutte al 100% secondo il 23%.
Nonostante il portafogli sempre più sottile, i pensionati si rivelano un perno per le proprie famiglie: sono infatti 6 milioni quelli che, pur tra mille difficoltà, le aiutano economicamente per una spesa totale di circa 10 miliardi l’anno. Molti di meno sono invece quelli che si fanno aiutare: 14 milioni non ricevono alcun sostegno economico da parenti stretti, un milione e mezzo lo riceve sporadicamente e solo 300mila costantemente.
Il rapporto indica inoltre che sono 3 milioni i pensionati che hanno in famiglia e a proprio carico una persona non autosufficiente e il 92% ritiene che le risposte fornite dal sistema pubblico sul tema non siano assolutamente adeguate.
Situazione confermata dall’Unione nazionale dei consumatori, che evidenzia come i pensionati, specie quelli al minimo, abbiano un’inflazione diversa rispetto ad un operaio o alla media degli italiani: per questo, chiede l’associazione, serve “un indice ad hoc per misurarla, altrimenti avranno sempre una perdita del potere d’acquisto”.