Bolsonaro attacca Lula, la sinistra mondiale lo celebra

Luiz Inacio Lula da Silva festeggiato dai suoi sostenitori all'uscita dal carcere. Immagine d'archivio.
Luiz Inacio Lula da Silva festeggiato dai suoi sostenitori all'uscita dal carcere. Immagine d'archivio. EPA/Hedeson Alves

ROMA. – Non nasconde la sua irritazione il presidente del Brasile Jair Bolsonaro per la liberazione dal carcere di Curitiba del suo predecessore Luiz Inacio Lula da Silva, che definisce sprezzantemente “canaglia”. Ma allo stesso tempo, la scarcerazione dell’ex sindacalista divenuto capo di Stato viene celebrata con un coro di felicitazioni dai leader della sinistra in tutto il mondo, a cominciare dal Sud America e dagli Stati Uniti, fino all’Europa.

“Non diamo munizioni alla canaglia, che è momentaneamente libera, ma è colpevole”, ha scritto nel suo account Twitter Bolsonaro. Lula non ha commentato, almeno ufficialmente. Uscito dal carcere ha parlato ad una folla di suoi sostenitori dicendosi più che mai determinato a “lottare, a viaggiare in Brasile ed in America latina”, per “combattere il settore marcio del potere giudiziario, della polizia, della Procura”.

In realtà non è chiaro se l’ex presidente potrà sin da subito svolgere attività politica e lanciare la sfida diretta a Bolsonaro per le elezioni del 2022. La Corte Suprema di Brasilia ha stabilito che un imputato può essere imprigionato solo dopo aver esaurito i ricorsi possibili e l’ex presidente-operaio è già stato condannato in tre gradi di giudizio in base all’accusa di corruzione e riciclaggio di denaro. Può però ancora ricorrere proprio alla Corte Suprema, ma ci vorrà tempo.

Resta il fatto che la sinistra in tutto il mondo lo vede ora come un leader di caratura internazionale e lo incoraggia a tornare nella vita pubblica. In Sud America, tra i primi a felicitarsi per la ritrovata libertà di Lula è stato il presidente eletto argentino, il peronista Alberto Fernandez, che ha salutato “il coraggio” e “l’integrità” con cui Lula “ha affrontato questa persecuzione”.

Ha poi fatto sentire la sua voce il presidente cubano Miguel Diaz-Canel, parlando enfaticamente di “trionfo dei popoli, della solidarietà, della verità”. E anche il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che ha definito l’ex capo dello Stato “grande leader del Brasile, dell’America Latina e dei Caraibi”. Secondo José ‘Pepe’ Mujica, ex presidente dell’Uruguay, oggi è “un giorno di gioia per i popoli del Brasile e del Sud America”, perché Lula “è un combattente sociale e politico”.

Ma la sua liberazione è stata accolta con soddisfazione anche negli Stati Uniti, dove il candidato liberal alle elezioni presidenziali Bernie Sanders ha affermato che, “da presidente, Lula ha fatto più di chiunque altro per diminuire la povertà in Brasile e difendere i lavoratori”.

In Europa, l’ex presidente francese Francois Hollande ha scritto su Twitter che “il posto di Lula non era in prigione. Gli è stata restituita la libertà e so che la metterà al servizio del Brasile”. Anche il leader laburista britannico Jeremy Corbyn ha affermato che la sua detenzione era “ingiusta e sbagliata”.

E in Italia, l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema ha affermato che “ora il Brasile torna sul cammino della democrazia e dello stato di diritto e il popolo brasiliano torna ad avere in azione il suo leader più prestigioso”.

A tutti Lula ha risposto ritwittando i loro messaggi, ma a D’Alema, che è anche andato a trovarlo in carcere, ha dedicato un video, in cui dice: “Caro Massimo, grazie davvero per la solidarietà. Sarò eternamente grato per ciò che hai fatto” e “puoi star certo che continuerò a lottare in questo Paese per la gente”.

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