Bolivia: Onu condanna morti in proteste e chiede dialogo

Un polizziotto anti-disturbi toglie un bastone a un manifestante a Cochabamba. (Cronachedi.it)

ROMA. – L’Organizzazione delle Nazioni Unite in Bolivia ha pubblicato una nota con la quale “condanna fermamente la morte di una terza vittima dell’intolleranza e della violenza che continuano nel paese, nonché delle oltre 300 persone ferite finora secondo i dati dell’Ufficio del difensore civico”, sottolineando che “nulla giustifica lo scontro tra boliviani e la morte dei cittadini è assolutamente inconcepibile”.

Le Nazioni Unite “esprimono profondo sgomento e indignazione per gli alti livelli di violenza registrati ieri che hanno provocato la morte di una persona e più di un centinaio di feriti”, continua la nota.

L’Onu esprime “solidarietà con le famiglie delle vittime e chiede alla polizia nazionale, alla procura e alla magistratura di indagare, perseguire e punire al più presto le persone responsabili di questi crimini atroci”.

Inoltre, “le Nazioni Unite deplorano la violenza e il trattamento disumano esercitato sulla sindaca del comune di Vinto”, aggredita brutalmente da alcuni manifestanti di opposizione, “nonché gli attacchi contro altre donne, uomini, giovani, bambine e bambini”.

Le Nazioni Unite “ricordano alle autorità competenti che è loro dovere garantire in ogni momento il rispetto, la protezione e la garanzia dei diritti umani di tutti i boliviani e li esorta ad agire preventivamente di fronte a qualsiasi atto di violenza”, sottolinea la nota.

L’Onu in Bolivia chiede a tutti gli attori politici “di ridurre immediatamente le tensioni politiche e di condannare totalmente qualsiasi manifestazione violenta che possa mettere a repentaglio l’integrità e la vita delle persone”.

Infine, “il sistema delle Nazioni Unite in Bolivia ribadisce il suo rifiuto assoluto di qualsiasi forma di violenza e lancia un appello al dialogo come unico modo per evitare più morti e recuperare la pace”.