Di Maio con Xi: “L’Italia e Cina mai così vicine”

Il presidente cinese Xi Jinping riceve dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio la maglia azzurra numero 10 personalizzata con il suo nome. (Ministero degli Affari Esteri)

SHANGHAI.  – L’Italia e la Cina non sono “mai state così vicine” e brindano col prosecco. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio loda lo stato delle relazioni all’avvio del Ciie, l’expo sull’import di Shanghai, nell’intervento fatto da unico ministro tra capi di Stato e di governo, tra cui i presidenti Xi Jinping e Emmanuel Macron. E la visita di Xi al padiglione curato dall’Ice diventa l’occasione per festeggiare.

Tra i pochi presenti per la rigida sicurezza, Di Maio lo ha accolto donandogli la maglia degli Azzurri numero 10 personalizzata con il suo nome. Un regalo che Xi, grande appassionato di calcio, ha apprezzato, ultimo pezzo di una collezione che annovera tra l’altro le divise di Germania, recente dono della cancelliera Angela Merkel, e Brasile, autografata da Pelè.

Poi un brindisi d’obbligo col prosecco. Non avrebbe dovuto berlo per il protocollo, ma l’ha fatto. “Ha bevuto”, ha tagliato corto sorridendo Di Maio, sollecitato sul punto. Gli elementi raccolti indicano che Xi ha gradito fino in fondo le bollicine made in Italy che sfidano lo champagne francese.

“È un piacere averla qui – ha detto Di Maio – le mostro le nostre eccellenze”. “Sono molto onorato di essere qui e delle relazioni Italia-Cina e guardo con interesse e attenzione alla visita del presidente Mattarella (nel 2020 per i 50 anni delle relazioni diplomatiche, ndr)”, ha replicato Xi.

Il titolare della Farnesina è convinto che il memorándum sulla Via della Seta di marzo, firmato a Roma, sia stato “il calcio d’inizio” e che “la vera partita” debba essere giocata nel 2020, anno della cultura e del turismo, e dei 50 anni delle relazioni bilaterali.

La Via della Seta, ha spiegato incontrando i media italiani, è “prima di tutto una grande apertura di relazioni tra noi e la Cina, è una grande apertura di crédito reciproca. Va oltre la semplice questione degli investimenti e del commercio estero”.

Di Maio ha preannunciato la firma, avvenuta in serata, tra il porto di Trieste e China Communications Construction Company sullo sviluppo di zone industriali sino-italiane. “Significa aprire a progetti infrastrutturali di collaborazione tra i nostri porti e tutte le attività portuali della Cina”.

Ha citato Genova (“è avanti sul progetto”) e Taranto (“c’è interesse che porterà presto ad iniziative”). Ha riferito di aver detto “chiaramente” che “ci aspettiamo ancora di più”. Oltre ai dossier su carne bovina e riso in dirittura, più tutela sul diritto d’autore.

“Credo che il presidente Trump, uomo di business, abbia sempre compreso l’importanza che noi diamo al valore dell’export e del commercio estero, soprattutto per un Paese esportatore come l’Italia”, ha rilevato quindi sui rapporti con gli Usa, i cui timori sul 5G sono stati fugati con le regole “più stringenti d’Europa” sul Golden Power, che si tratti di Huawei, Ericsson o altri soggetti che sono impegnati sui sistemi 5G.

Mentre sulle turbolenze di Hong Kong, l’Italia “non interferisce in vicende altrui”.

L’Ice ha firmato un memorandum con la piattaforma e-commerce JD.com per l’apertura di uno store del made in Italy e un accordo con l’omologa Trade Development Bureau sullo scambio di progetti e formazione.

Altre intese hanno coinvolto Snam e Industrial & Commercial Bank of China per finanziare le attività in Cina; Zambon e la filiale locale di AstraZeneca su un nuovo impianto; la Cooperativa Ceramica d’Imola e Astall Trading sull’acquisto di prodotti italiani per almeno 12 milioni di euro.

In serata all’Hotel Okura Di Maio ha salutato il presidente dell’Inter Stephen Zhang che, a sorpresa, gli ha donato una maglia dell’Inter, “consapevole del fatto che non è la sua squadra”. Di Maio, infatti, è tifoso del Napoli.

(dell’inviato Antonio Fatiguso/ANSA)

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