Ultras: “Balo non italiano” e Verona finisce su graticola

Balotelli scalcia il pallone verso la curva del Verona. (Sky Sport)

VERONA. – Ci sono finiti un’altra volta sulla graticola del tifo razzista gli ultras del Verona. E le frasi di uno dei leader della curva – “Balotelli non è del tutto italiano” – il giorno dopo gli ululati al Bentegodi danno l’idea che il nervo è ancora scoperto.

Le condanne arrivano da più parti, dall’Aic alla Chiesa di Verona. E mentre il ministro Spadafora invita il club a dissociarsi e il sindaco a riconoscere quanto accaduto, il primo cittadino Federico Sboarina nega invece anche oggi ci sia un caso di razzismo, e rifiuta “che Verona sia messa alla gogna”. Ma ormai, osserva, “la sentenza sembra già scritta. É’ oggettivamente inaccettabile quello che sta succedendo alla nostra città”.

La miccia la riaccende di prima mattina Luca Castellini, esponente di Forza Nuova, parlando ai media. Non è il capo della Curva Sud, ma uno dei nomi più riconosciuti del tifo gialloblù.

C’era anche lui la sera di giugno 2018 quando il ritorno in A dell’Hellas fu festeggiato con cori nazisti – ‘”siamo una squadra a forma di svastica” -. Per Castellini “Mario ha fatto una pagliacciata”, “quello non è razzismo, ma folclore”, e poi, precisa, “un negro in squadra ce l’abbiamo anche noi”.

Le reazioni di condanna non si fanno attendere. “Razzista non é  una città, ma i comportamenti sì, quelli sono razzisti” afferma il presidente Aic, il veronese Damiano Tommasi, che ricorda come il patrono sia san Zeno, vescovo di colore, e che i comboniani attivi in Africa sono nati proprio qui.

“Inutile girarci intorno – prosegue peró – Se qualcuno fa il verso della scimmia a un giocatore perché é di colore, quello é razzismo: sento troppi sí, ma. E anche se sono solo due, sono troppi”.

Che siano un’esigua minoranza gli ultras che avrebbero preso di mira Balotelli lo confermano fonti della Procura Figc; “erano venti a far buuh e ululati razzisti, il resto della curva veronese applaudiva invece Balotelli”.

In attesa della decisione del Giudice sportivo, è intanto la chiesa di Verona, col vescovo Giuseppe Zenti, a prendere posizione sulle frange estreme del tifo giallobù “Verona non è quella che si vede allo stadio – afferma il prelato – Una città da sempre accogliente, inclusiva, ricca di volontariato, non merita di essere infangata”.

Il braccio di ferro tra Super-Mario e il Bentegodi è di vecchia data, e non riguarda solo la sponda Hellas. “Il pubblico di Verona mi fa sempre più schifo” aveva detto “Balo” nel gennaio 2010, dopo i fischi arrivatigli in un Chievo-Inter di campionato. Per lui c’era stata la replica al veleno del sindaco di allora, Flavio Tosi, e una reprimenda dello stesso Jose Mourinho.

Ma oggi, dopo i distinguo del club e del sindaco del capoluogo, Sboarina, Balotelli torna all’attacco: “Qua amici miei non c’entra più il calcio, state facendo riferimento a situazioni sociali e storiche più grandi di voi, piccoli esseri. Qua state impazzendo ignoranti… Siete la rovina”.

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