ROMA. – Alla vigilia del debutto in Senato, la manovra non trova pace. Istigata da Italia Viva, la maggioranza continua a litigare. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, apre ad una mediazione sulla plastic tax: “Occorre modularla bene e sono pronto a discutere con gli operatori del settore”.
In ogni caso la plastic tax “è una misura giusta” per proteggere l’ambiente, ribadisce il ministro d’accordo con Luigi Di Maio che difende con forza la misura. Il ministro chiude, invece, nettamente sullo slittamento del taglio del cuneo fiscale, chiesto da Iv: “E’ un pilastro”.
In Aula si potranno migliorare alcune misure, ma i saldi resteranno invariati. Anche perché, ha fatto notare Gualtieri, “è sorprendente che si approvi una manovra e poi la si critichi”. Il richiamo agli alleati è chiaro: troppo facile dire sì alle tasse nel chiuso dei vertici di maggioranza e poi criticarle sui giornali e in tv.
“Se qualcosa non va – gli fa da sponda il segretario Pd, Nicola Zingaretti – in uno spirito unitario si affronterà come sempre è avvenuto nel percorso parlamentare. Ma bisogna farlo insieme e uniti. Basta furbizie”.
Il primo destinatario dei messaggi è Matteo Renzi. Reduce dal nemmeno troppo velato attacco al premier Giuseppe Conte, il leader di Italia Viva pubblica un post su facebook: “Non siamo contro nessuno. Siamo solo contro l’aumento delle tasse”.
In una manovra da 30 miliardi, con un intervento da 23 miliardi per bloccare l’aumento dell’Iva e un ricorso al deficit per 16 miliardi, il perno della discussione sono i due miliardi di microtasse. Prima di tutte quella sulla plastica, che vale un miliardo. Il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, la difende con forza, “serve a dare una scossa, serve a invertire la rotta”. E pure il resto della maggioranza la rivendica. E il ministro dell’Economia è disposto a discuterne non solo in Parlamento.
Al presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, preoccupato per le conseguenze sul ‘suo’ distretto del packaging, assicura che aprirà un tavolo: “Non so se si potrà togliere tutta la tassa – dice Bonaccini – ma si può rimodulare, si può ridurre l’impatto”.
La ricetta di Italia Viva l’aveva illustrata in giornata il deputato Luigi Marattin: “Plastic tax, sugar tax e aumento delle tasse sulle auto aziendali valgono 1,5 miliardi – spiega – Noi abbiamo tre suggerimenti alternativi per abolirle. Il primo è far slittare il taglio del cuneo da luglio a ottobre. Già questo sarebbe sufficiente”. Anche perché, secondo Italia Viva, così com’è l’intervento sul cuneo “è una misura simbolica”.
In serata, è arrivata la chiusura di Gualtieri. Il ragionamento che si fa nel governo guarda negli anni a venire: il rinvio del cuneo fiscale può portare un risparmio solo nel 2020, ma non negli anni successivi, quando la misura sarà a regime. “Troverei paradossale – ha detto Gualtieri – che chi parla di meno tasse poi non voglia ridurre le tasse sul lavoro. Il taglio delle tasse sul lavoro è un pilastro della manovra”.
Intanto il governo si applica a quel “modulare bene” la misura. Anche se le parole di Gualtieri sono lette da Renzi come una “retromarcia”, la convinzione del ministero dell’economia è che il provvedimento resti, e possa essere migliorato, magari intervenendo su qualche aspetto. Per esempio, sulla possibilità di escludere dalla tassazione gli imballaggi di plastica riciclata.
La parola passa all’Aula. “Andiamo avanti con coraggio e buon lavoro al Parlamento – ha scritto su Facebook il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà (M5s) – che nei prossimi due mesi sarà capace di migliorare ancora di più la manovra2020”.
(di Giampaolo Grassi/ANSA)