Bolivia, Morales a opposizione: “Impossibile annullare voto”

Manifestanti protestano contro i risultati delle elezioni boliviane a la Paz. (EPA/MARTIN ALIPAZ)

LA PAZ.  – Il presidente boliviano Evo Morales ha affermato che l’annullamento del voto “non è previsto dalla Costituzione” per cui ha chiesto all’opposizione di avanzare “proposte praticabili”.

In una intervista a Radio Panamericana il capo dello Stato, alludendo ad un inasprimento delle esigenze dell’opposizione che non chiede più un ballottaggio ma nuove votazioni, ha ricordato che “in Bolivia si rispetta la Costituzione e in essa non c’è alcun articolo che preveda l’annullamento delle elezioni”.

Morales non ha esitato a definire la richiesta di annullamento del voto come “un colpo di stato orchestrato dalla opposizione” che non accetta la sua sconfitta emersa dalle urne.

Il candidato del Movimento al socialismo (Mas) ha vinto le presidenziali del 20 ottobre con il 47,8% dei voti, e con 10,57 punti di vantaggio sul principale sfidante, Carlos Mesa.

Mentre, aumenta la tensione in Bolivia dove ieri sera si sono tenute assemblee popolari (‘cabildo’) a La Paz ed in altre cinque città, per chiedere nuove elezioni generali, e l’abbandono del potere da parte del presidente Evo Morales, vincitore, contestato, del voto del 20 ottobre.

I media boliviani segnalano un forte inasprimento della posizione dei comitati civici, che ora respingono radicalmente il risultato elettorale, negano valore alla verifica integrale dei risultati da parte dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa) e chiedono un nuovo voto “senza Morales” e, novità, “senza anche Carlos Mesa”, il candidato oppositore che si batteva per la realizzazione di un ballottaggio.

Il più importante “cabildo” è avvenuto nella capitale dove, dopo l’approvazione di una dura mozione antigoverntiva, si sono avuti per due ore incidenti con le forze dell’ordine.

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