Dai fischi agli applausi, Suso sveglia il Milan

Suso festeggia il gol che dà la prima vittoria al Milan di Pioli.
Suso festeggia il gol che dà la prima vittoria al Milan di Pioli. ANSA/MATTEO BAZZI

MILANO. – Fischiato dal pubblico mentre si accomodava per la prima volta in panchina in questa stagione, alla fine ha mandato San Siro in visibilio con una delle sue punizioni. Otto minuti dopo il suo ingresso in campo, Suso ha cambiato così il senso della serata del Milan, che in questa vittoria (1-0) contro la Spal spera di trovare una spinta per tirarsi fuori da una “situazione pesante”, come l’aveva definita Boban prima di assistere in tribuna all’ennesima gara di sofferenza dei rossoneri.

Dopo un pareggio e una sconfitta, finalmente Pioli prova il gusto dei tre punti alla guida di un Milan che, dopo un inizio di stagione “burrascoso” (sempre per usare i termini di Boban), resta comunque a 6 punti dalla zona Champions e sotto osservazione, atteso dagli impegni con Lazio e Juventus prima della sosta.

Approfittando delle difficoltà dei rossoneri, la Spal dopo aver fermato il Napoli ha provato a fare punti anche a San Siro. Alla fine non ci va lontana perché il Milan non mette subito in campo la rabbia, lo spirito e l’intensità che Pioli aveva chiesto alla vigilia, preannunciando novità fra i titolari.

Suso finisce in panchina, fischiato dai suoi tifosi e sostituito da Castillejo, che sulla destra si fa vedere poco, in modo confuso e ha sulla coscienza una traversa colpita da due passi. Non producono scosse particolari nemmeno il rilancio di Piatek al centro del tridente, Duarte nel ruolo di terzino destro, e tanto meno Bennacer, che sarà più dinamico di Biglia ma pecca di lucidità contribuendo a rendere macchinosa la manovra.

Al contrario, è aggressiva e gioca quasi a memoria la Spal, che incarta Hernandez con Strefezza e costringe spesso all’errore Kessie, ma poi fatica a impensierire Donnarumma con l’attacco guidato da Petagna e dal veterano Floccari. Berisha invece viene impegnato subito al 3′ da Paquetà, che nella mediocrità emerge per i colpi di fino e qualche intuizione anche se il pubblico lo fischia senza pietà per buona parte della partita.

Il Milan comincia presto ad accumulare la solita dose di errori tecnici. Incluso quello grossolano al 13′ di Castillejo, il cui destro ravvicinato si impenna colpendo la traversa. Tante difficoltà nella costruzione della manovra non aiutano a coinvolgere Piatek, che prova invano a colpire da lontano. E il Milan non fa bella figura nemmeno quando si ferma e pretende che la Spal faccia lo stesso perché Paquetà chiede di essere soccorso fuori dal campo.

All’intervallo i rossoneri vanno negli spogliatoi fra i fischi, e rientrano senza Musacchio (guai muscolari), rimpiazzato da Calabria. Dopo un’ora la Spal inizia a calare, il Milan si fa più aggressivo e Pioli si affida a Suso, che in effetti vivacizza la manovra e approfitta subito di una punizione dal limite per sbloccare la partita (18′) e trasformare i fischi in applausi.

Anche in vantaggio, però, la squadra di Pioli fatica a controllare la gara, che Paquetà non riesce a chiudere a tu per tu con Berisha. E al 41′ un colpo di testa di Kurtic spaventa il Milan che, a differenza del 2-2 con il Lecce, questa volta evita la beffa e conquista una vittoria che è puro ossigeno.

(di Paolo Cappelleri/ANSA)

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