Niente Brexit e Commissione, appuntamenti mancati

Boris Johnson a Bruxelles, 17 ottobre (AP/Frank Augstein)

BRUXELLES. – Niente Brexit. Niente insediamento della Commissione europea a guida Ursula von der Leyen. Tra proroghe e slittamenti, a Bruxelles, quello di Halloween si rivela un appuntamento mancato.

E mentre la questione migratoria si fa esplosiva sulle isole della Grecia, e sul budget futuro della Ue i 28 continuano a litigare, da domani l’attuale Esecutivo comunitario sbrigherà solo gli affari correnti, col presidente Jean Claude Juncker costretto ad un nuovo, delicato, intervento chirurgico, per un aneurisma.

Chi guardava al primo novembre (scadenza indicata dai Trattati per l’insediamento del nuovo Esecutivo Ue) con la speranza di una ripartenza per il progetto europeo, dovrà attendere, almenoper un mese, nella migliore delle ipotesi.

Proprio oggi von der Leyen ed il leader dell’Eurocamera, David Sassoli, si sono incontrati, per mettere a punto un possibile calendario per le audizioni dei tre commissari ancora mancanti, e chiudere il cerchio in tempo per il primo dicembre, salvo imprevisti di nuove bocciature.

Ma se la Francia nei giorni scorsi ha designato l’ex ministro dell’Economia  Thierry Breton, e l’Ungheria l’ambasciatore presso l’Ue, Oliver Varhelyi, il candidato romeno latita ancora.

Gli occhi sono rivolti verso Bucarest, dove lunedì il Parlamento voterà la fiducia al governo del conservatore Ludovic Orban (Pnl-Ppe). Se tutto andrà secondo le previsioni, il nome del nuovo commissario potrebbe arrivare alla presidente eletta il giorno stesso.

Ma il percorso ad ostacoli non finisce qui.  A preoccupare c’è anche il caso britannico. La nuova proroga concessa a Londra fino al 31 gennaio, per quanto flessibile (il Regno Unito ha cioè la possibilità di uscire anche prima di quella scadenza), impone la nomina di un commissario, fino a quando il Paese resterà membro dell’Ue.

Il premier Boris Johnson, alle prese con un’infuocata campagna elettorale, sembra però non essere intenzionato a dare indicazioni per Bruxelles, anche nel timore che questo possa essere interpretato come un segnale di tentennamento sulla sua volontà di uscire dall’Unione.

I servizi legali delle Istituzioni Ue sono al lavoro su diversi scenari. La loro ‘mission’: evitare che la Commissione ora resti impantanata nelle sabbie mobili della Brexit.

(di Patrizia Antonini/ANSA)

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