Calcio: Poker Lazio, schiantato un Torino senza cuore

L'allenatore del Napoli, Walter Mazzarri

ROMA. – Senza troppa fatica, la Lazio strapazza un Torino irriconoscibile per mancanza di cuore e voglia di soffrire, abulico, a tratti indisponente. All’Olimpico finisce 4-0 per i biancocelesti (doppietta di Ciro Immobile, capocannoniere con 12 centri), con Sirigu migliore dei suoi.

Basterebbe questo a dire quanto sia stata remissiva la prestazione degli ospiti, di fatto mai in partita. La formazione di mister Mazzarri (contestatissimo dai pochi tifosi granata presenti) incassa la quinta sconfitta in 10 giornate, la quarta di fila in trasferta, manifestano una fragilità di carattere difficile da giustificare.

E sabato c’è il derby con la Juventus. Se lo affronterà con questo stesso spirito saranno dolori. La Lazio invece cresce, aggancia il Napoli a quota 18 e potrà preparare al meglio la trasferta in casa del Milan.

Inzaghi concede un po’ di riposto a Leiva e Correa, schierando all’inizio Cataldi e Caicedo. Nonostante qualche acciacco, Immobile è irrinunciabile. Nel Toro, che non vince da un mese, tornano titolari Meitè e Zaza, quest’ultimo a far coppia in attacco con Belotti. Dietro si rivede Lyanco. Fuori Rincon per un problema muscolare, a centrocampo c’è Baselli.

Dopo un quarto d’ora di studio, la partita si accende con le conclusioni di Lulic (al volo su cross di Milinkovic) e Caicedo (saltato Lyanco in area), entrambe fuori bersaglio. Al 22′ Cataldi su punizione sfora il palo alla sinistra di Sirigu.

Sono le avvisaglie del vantaggio biancoceleste che arriva al 25′, con un gran sinistro di Acerbi da una trentina di metri. Sirigu pietrificato e Torino non pervenuto. Zaza e Belotti non la vedono quasi mai e quando capita sono subito anticipati dai difensori avversari.

Ma è tutto il centrocampo, lento ed impreciso, che non li aiuta. Mazzarri, relegato in tribuna per squalifica, non riesce ad infondere ai suoi la proverbiale grinta. Immobile fa le prove di 2-0 al 30′: botta centrale, Sirigu blocca a terra. Ma tre minuti dopo Zaza perde l’ennesimo pallone e Luis Alberto lancia in profondità turbo-Ciro.

Nkoulou, invece di affrontarlo, rincula ed il n.17 supera Sirigu con un destro violentissimo. Un doppio svantaggio che nemmeno il più accanito tifoso granata potrebbe contestare. La prima parata di Strakosha arriva la 42′, su una timida punizione di Baselli, centrale e bloccata agevolmente.

Primo tempo fin troppo facile per la Lazio. Possibile che il Torino sia tutto qui? Se lo chiedono anche i tifosi, che alla ripresa del gioco invitano i loro a tirare fuori gli attributi.

Servirebbe anche un pizzico di fortuna, quella che manca a Belotti (3′) quando centra la traversa dopo una respinta di Strakosha su tiro di Meitè. Invece di riaprirsi, dopo questo episodio la partita del Toro rientra stancamente nel copione già visto. Nemmeno l’ingresso di Verdi (fuori Lyanco) dà la scossa sperata.

Lulic e Caicedo potrebbe arrotondare intorno al 20′, ma il primo va alto di testa, sul secondo Sirigu c’è. La partita del Torino finisce al 23′, quando in un sol colpo incassa un rigore e l’espulsione di Nkoulou per doppio giallo, causa fallo in area su Caicedo.

Dal dischetto Immobile spiazza Sirigu e spegne le poche speranze granata di raddrizzare la barca. Anzi, Correa, entrato al posto di Caicedo, potrebbe calare il poker, ma Sirigu mette una pezza su diagonale dell’argentino. Il 4-0 è solo rimandato.

Al 45′ direttamente dall’angolo Luis Alberto disegna una parabola perfida, Belotti manca la deviazione di testa, ma inganna il proprio portiere che raccoglie il quarto pallone in fondo alla rete. Torino in piena crisi, mentre i tifosi chiedono ancora a gran voce la testa di Mazzarri.

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