Italiani confusi su risparmio, per 39% c’è rischio crisi

Una donna fa mucchietti di monete per
Famiglie stanno aumentando i risparmi. (ANSA)

ROMA. – Sulla percezione della situazione economica degli italiani la confusione regna sovrana. Da un lato, infatti, cominciano a sentirsi più tranquilli e mantengono alta la propensione al risparmio, dall’altro la sensazione diffusa è che la crisi sia ancora lunga da superare, con il 39% dei cittadini che avvertono il rischio di una nuova crisi e restano pessimisti sui prossimi 3 anni.

La fotografia del rapporto tra gli italiani e il risparmio è quella scattata dall’indagine Acri-Ipsos diffusa alla vigilia della 95ma Giornata del risparmio. Dai dati emerge che la predilezione degli italiani per la liquidità dei propri risparmi non perde vigore.

A preferire questa modalità è ancora il 63% dei cittadini, ma la novità di quest’anno è che nella gestione del risparmio comincia a emergere anche il desiderio di incidere positivamente sulla società e sull’ambiente.

Secondo l’indagine, cresce la consapevolezza degli italiani rispetto ai temi della sostenibilità – “il 71% ne ha sentito parlare” – e di conseguenza la loro preoccupazione, che determina una volontà di agire in prima persona sia come consumatore (il 52% è più attento nei consumi), sia come risparmiatore (il 36% è più attento negli investimenti).

Questa consapevolezza “inizia a produrre un cambiamento anche nelle azioni, visto che oggi 3 italiani su 4 (il 74%) sono convinti che le aziende dovrebbero essere soprattutto sostenibili”, ha commentato il presidente dell’Acri Francesco Profumo facendo notare che “siamo di fronte a un trend in crescita: se nel 2016 avevano una buona idea di cosa fosse la sostenibilità solo il 12% degli italiani, oggi sono il 36%”.

A preoccupare gli italiani però non è solo il clima, ma anche le più tradizionali spese impreviste. Se, infatti, aumentano le famiglie italiane che riescono a risparmiare (il 42%), si riducono quelle in saldo negativo ma sono ancora il 21% (l’anno scorso erano il 22%) quelle che avrebbero difficoltà ad affrontare una spesa imprevista di mille euro.

La percentuale poi sale al 39% “se la spesa imprevista è di 10.000 euro (era il 36% un anno fa)”. La confusione, infine, non caratterizza solo la percezione della propria situazione economica ma anche la posizione degli italiani nei confronti dell’Ue.

L’Europa di oggi delude i cittadini, ma appena si chiede loro di riflettere sul futuro il 73% risponde che sarebbe un grave errore uscire dall’Unione Europea, mentre il 60% crede che l’Euro sarà sempre più vantaggioso col passare degli anni.

(di Maria Chiara Furlò/ANSA)

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