Bolivia: governo e opposizione ai ferri corti

Bolivia: scontri e blocchi in varie città.
Bolivia: scontri e blocchi in varie città. (Video ANSA)

LA PAZ. – La Bolivia ha vissuto ieri una difficile giornata, con manifestazioni in varie città pro e contro il governo, ed aspri scontri in almeno tre città: La Paz, Cochabamba e Santa Cruz, dove vi sono stati almeno 30 feriti, di cui uno grave.

Negli incidenti, che fanno parte di proteste cominciate sette giorni fa contro presunti brogli che avrebbero permesso la vittoria di Evo Morales nelle presidenziali, coinvolgono da una parte militanti del governativo Movimento al socialismo (Mas), minatori e membri delle organizzazioni di ‘cocaleros’ del Chapare, dall’altra molteplici comitati civici, aderenti a partiti di opposizione e formazioni giovanili paramilitari antigovernative.

Nella capitale, La Paz, dove gli oppositori hanno bloccato numerose strade, si è svolto un ‘cabildo’ (assemblea popolare) in cui il candidato di centro, l’ex presidente Carlos Mesa che esige lo svolgimento di un ballottaggio, ha respinto le accuse rivoltegli dal vicepresidente Alvaro Garcia Linera di incitazione alla violenza.

“Sono qui! – ha detto Mesa in tono di sfida – non abbiamo paura, o vado in carcere o divento presidente”. Linera ha giustificato i blocchi stradali istituiti da organizzazioni indigene e contadine sull’autostrada che unisce Cochabamba a Santa Cruz ed in altre località de sud che protesta contro il governo, spiegando che “questi movimenti hanno deciso di difendere il loro legittimo presidente con tutti i mezzi”.

Intervenendo in serata in una grande manifestazione a El Alto, vicino alla capitale, Morales ha detto. “Ci stiamo nuovamente mobilitando per prima cosa per sconfiggere questa proposta di slogan ‘Fuori Evo!'”, ha sottolineato, aggiungendo di essere sicuro che i settori sociali del Paese “difenderanno la democrazia, la Casa Grande del Popolo e il processo di cambiamento”.

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