84enne ex candidato del Front National attacca moschea

Le forze dell'ordine arrivano alla moschea di Bayonne. (Globalist)

PARIGI. – Ce l’aveva con gli stranieri, con i musulmani e anche…con Macron: Claude Sinké, ex candidato del Front National, è passato all’azione a 84 anni, lanciando un ordigno contro la moschea di Bayonne, nel paese basco francese.

Quando due fedeli quasi suoi coetanei, 78 e 74 anni, hanno provato a fermarlo, lui ha sparato, ferendoli. Poi è fuggito, ma la targa dell’auto l’ha tradito e in breve è stato arrestato nel paese di 5.000 abitanti dove viveva, Saint-Martin-de-Seignanx, 16 chilometri da Bayonne.

L’attentato è avvenuto in un clima da giorni tornato esasperato in Francia per il riaccendersi del dibattito sul velo islamico. Oggi l’ultima puntata della vicenda, con la destra dei Republicains che hanno presentato una proposta di divieto del velo anche per i genitori che accompagnano i figli in gita scolastica.

Molti politici condannano il “clima di odio”, oggi il presidente Emmanuel Macron ha ricevuto all’Eliseo i rappresentanti del Consiglio del culto musulmano. Il leader dell’organizzazione ha parlato del velo come “di una questione isterica”, un dibattito che va avanti ormai dal 1989.

Sinké, un passato da militare, negli ultimi tempi e con il trascorrere degli anni, aveva dato segnali di esasperazione. Nel suo comune lo conoscono tutti, soprattutto da quando, 4 anni fa, si era presentato alle elezioni locali nelle file del Front National di Marine Le Pen.

La foga che metteva nel diffondere ai quattro venti le sue idee spesso intolleranti e xenofobe erano ormai note. Ogni giorno diventava più aggressivo, venerdì scorso aveva spedito una lettera dai toni molto accesi al procuratore locale, in cui annunciava di voler sporgere denuncia contro Macron.

Una copia della lettera era stata inviata per posta anche al quotidiano locale Sud Ouest, che stasera conferma tutto ma pubblica soltanto l’intestazione del messaggio, visto il contenuto “discriminatorio e xenofobo”. Sempre negli ultimi tempi, era stato segnalato per frasi e propositi “omofobi e xenofobi”.

L’ex sindaco del suo paese, Lionel Causse, ha dichiarato al quotidiano locale: “lo conosco bene. Ultimamente non sentivamo più parlare troppo di lui, pensavo che si fosse trasferito. In passato gli avevo vietato l’accesso in Comune perché veniva in continuazione e aggrediva verbalmente me il personale.

Nelle sue parole, nei suoi scritti, non era mai emersa però l’intenzione di prendere di mira la moschea di Bayonne. Oggi, nel primo pomeriggio, poco dopo le 15, Sinké è arrivato in auto davanti alla moschea e da lì ha lanciato un ordigno incendiario contro la porta laterale.

Due fedeli della moschea hanno cercato di fermarlo ma Sinké ha imbracciato un fucile – una delle tre armi, regolarmente denunciate, che possiede – e ha fatto fuoco contro di loro, ferendo gravemente i due uomini, ricoverati e operati in serata. Uno ha ferite al collo, l’altro al torace. Grazie al numero di targa è stato rintracciato.

Emmanuel Macron ha espresso una “ferma condanna” dell’attentato: “la Repubblica non potrà mai tollerare l’odio. Tutto sarà fatto per punire gli autori e proteggere i nostri connazionali di confessione musulmana” ha fatto sapere il presidente. Marine Le Pen ha parlato di attentato “inqualificabile” e “assolutamente contrario” ai valori del suo partito.

(di Tullio Giannotti/ANSA)

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