Sorpresa dai ruscelli, sono grandi produttori di CO2

Un ruscello di montagna
Un ruscello di montagna.

ROMA. – A sorpresa, i ruscelli sono grandi produttori di CO2: le loro turbolenze, dovute ai letti accidentati, liberano l’anidride carbonica che l’acqua ha catturato nel sottosuolo o durante il processo di erosione delle rocce. In questo modo contribuiscono dal 10% al 30% delle emissioni di anidride carbonica dei fiumi.

Lo indica la prima ricerca di questo tipo, condotta sui ruscelli delle Alpi svizzere, ed estesa a quelli di tutto il mondo, pubblicata sulla rivista Nature Communications dai ricercatori coordinati da Tom Battin, del Politecnico Federale di Losanna (Epfl). Del gruppo fanno parte anche gli italiani Pier Luigi Segatto, dell’Epfl, ed Enrico Bertuzzo, idrologo dell’università di Venezia Ca’ Foscari.

La scoperta “aiuta a comprendere meglio da dove arriva tutta la CO2 immessa in atmosfera, quale è l’apporto totale da parte delle fonti naturali, nonché a capire meglio il ciclo del carbonio globale”, ha detto all’ANSA Bertuzzo.

I ricercatori sono partiti dai torrenti di montagna delle Alpi svizzere, in particolare del Canton Vallese. Qui, grazie a sensori, hanno misurato l’anidride carbonica presente nell’acqua e da questo dato è stata stimata la quantità di quella emessa.

Una volta ottenuta la misura sui torrenti delle Alpi Svizzere, i ricercatori hanno quindi esteso il dato a livello globale, cioè hanno stimato quale è la quantità di CO2 emessa dai torrenti montani di tutto il mondo. La novità, ha rilevato Bertuzzo, è che “nonostante i torrenti montani rappresentino solo il 5% della rete globale fluviale riescono a immettere in atmosfera il 30% della CO2 emessa da tutti i fiumi del mondo”.

Questo perché, ha spiegato l’idrologo italiano, “i torrenti sono molto più turbolenti rispetto ai fiumi di fondo valle, e favoriscono il degassamento della CO2”. In pratica “l’anidride carbonica intrappolata nell’acqua, e che arriva principalmente dall’acqua del sottosuolo e dall’erosione delle rocce, tende a uscire e le turbolenze dovute alla pendenza e a un fondo non liscio, costellato di massi, favoriscono questo processo”.

Solo recentemente, ha concluso Bertuzzo “si è scoperto che i fiumi svolgono un ruolo molto importante nel ciclo globale del carbonio. Prima si pensava che trasportassero solo il carbonio dalle terre agli oceani. Ora si sa che una parte significativa viene liberata in atmosfera”.

(di Monica Nardone/ANSA)