Conte guarda oltre l’Umbria: “La coalizione ha futuro”

Il ministro della salute Roberto Speranza, il segretario del Pd Nicola Zingaretti, il candidato civico alle elezioni regionali Vincenzo Bianconi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all'Auditorium San Domenico, Narni,
Il ministro della salute Roberto Speranza, il segretario del Pd Nicola Zingaretti, il candidato civico alle elezioni regionali Vincenzo Bianconi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all'Auditorium San Domenico, Narni, 25 ottobre 2019. ANSA/FEDERICA LIBEROTTI

NARNI. – Un unico palco per Pd, M5S e Leu. E per un premier che, fino ad una manciata di mesi fa, mediava tra Movimento e Lega. Le cronache di Narni certificano, nell’ultimo giorno utile prima del voto umbro, la nascita di un’alleanza che, a passo incerto, si avvia al 2020. Obiettivo del breve periodo è limitare il trionfo di Matteo Salvini, che calca le piazze umbre da consumato leader dell’opposizione.

Ma la foto di Narni dice anche qualcos’altro. Ed è Conte a decifrarlo: “lavorando insieme ci affiateremo sempre di più. Questa coalizione ha un futuro”, è il messaggio del capo del governo.

Nell’auditorium di Narni predisposto ufficialmente per un evento sulla manovra in realtà di legge di bilancio si parla molto poco. Conta più la foto che, in prima fila in platea e poi sul palco ritrae Conte, Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Roberto Speranza e il candidato civico Vincenzo Bianconi.

E’ la foto di una formula che potrebbe essere riproposta in tante altre Regioni, non senza intoppi. Perché, se in Calabria il profilo comune civico è un orizzonte concreto in Emilia-Romagna, per dirla alla Zingaretti, “c’è un ottimo presidente uscente”, Stefano Bonaccini.

Ma è una strada ancora segnata da diffidenza reciproche. Come quelle che hanno caratterizzato – lasciando anche in Umbria un certo formalismo come strascico – i giorni della manovra di Conte e Di Maio. Una manovra dove, anche a Narni, ciascun leader sottolinea il tema a lui più caro.

Speranza esulta per aver difeso “l’universalità della salute”. Di Maio parla di una lotta all’evasione che “è giustizia sociale” e ribadisce la sua battaglia per le piccole partite Iva. Zingaretti attacca Salvini spiegando che “c’è chi tenta di dare risposte e chi sa solo cavalcare paure”.

E poi ci sono le diverse sfumature con cui i leader interpretano la potenziale alleanza. “Non una parentesi ma un’alternativa per il futuro”, secondo Speranza laddove Di Maio (accompagnato da un manipolo di parlamentari, e dai viceministri Laura Castelli e Giancarlo Cancelleri) si mantiene prudente, parlando di una “terza via” votata al civismo.

Ed è una prudenza che poggia anche sullo scetticismo che ancora serpeggia nel Movimento sull’alleanza con il Pd. “Se prendiamo meno dei Dem la domanda è: se avessimo corso da soli sarebbe andata ugualmente?”, è l’interrogativo che si pone un parlamentare e con lui, silenziosamente, tanti altri. Perché l’Umbria non testerà solo quante vale la somma dei voti di Pd e M5S ma quanto, per il Movimento, può essere controproducente correre assieme ai Dem. Un Movimento che, fin da qualche giorno auspicava un “impegno corale” del governo.

E la presenza di Conte a Narni, nonché la sua convinzione che la coalizione di governo possa avere un futuro non passa inosservata dalle parti del Movimento. Nessun commento in chiaro ma, a taccuini chiusi, nei Cinque Stelle ragionano: se Conte la pensa così si spenda e faccia campagna elettorale. Un monito, più che una reazione polemica, in vista delle prossime Regionali.

Certo, dopo il palco di Narni, Conte, Di Maio e Zingaretti (con Speranza impegnato a Roma) si fermano a lungo nel bar “Gnocchetto” della centrale via Garibaldi. “Dov’è Nicola?”, chiede Conte uscendo dall’Auditorium. “Ci hai già abbandonato?”, scherza Di Maio quando vede riemergere da lontano il segretario Dem. Attorno, una serie di curiosi attende i tre mentre risalgono in corso con il sindaco Francesco De Rebotti e Vincenzo Bianconi definito il “candidato coraggioso” dal premier.

Manca Matteo Renzi ma, per Conte, non è il giorno delle polemiche: “ci sarà un’altra occasione”, si augura. Poi il premier incontra i lavoratori della Teofran, a Terni, e si ferma per un caffè nel centro della città di San Valentino. Dove, subito dopo la partenza di Conte viene addobbato da manifesti pro-Lega, visto che in serata lì passerà Salvini. “Ma quello è il passato”, tagliano corto da Palazzo Chigi. E sulla coalizione Pd-M5S che Conte, senza indugio, ha ormai scommesso.

(dell’inviato Michele Esposito/ANSA)