Le spoglie di Franco traslate dal mausoleo monumentale

Le spoglie del dittatore Francisco Franco entrano al cimitero di Mingorrubio a Madrid. (Deia)

ROMA. – Quarantatré anni e 11 mesi dopo la morte di Francisco Franco, la Spagna salda l’ultimo conto ancora aperto con la propria pluridecennale dittatura: dopo una lunghissima battaglia giudiziaria persa dai discendenti del Caudillo contro il governo, le spoglie sono state riesumate e traslate dal maxi mausoleo della Valle de los Caidos, un monumento a sé stesso voluto dal dittatore “per sconfiggere il tempo e l’oblio”.

Il corpo riposerà ora in un cimitero comune accanto alla tomba della moglie mentre nel mausoleo, costruito non lontano dalla capitale anche impiegando il lavoro forzato dei prigionieri politici, resteranno le spoglie di 33.872 combattenti della guerra civile, per la maggior parte appartenenti allo schieramento repubblicano.

Un conto con la storia che nei cuori degli spagnoli sembrerebbe tuttavia essere già chiuso, almeno a giudicare dalla scarsa partecipazione all’appuntamento. I video d’archivio girati il 23 novembre del 1975 restituiscono le immagini di un funerale celebrato in pompa magna, con tutti gli onori militari e centinaia di migliaia di persone.

Ad accompagnare Franco nel suo ultimo viaggio verso l’anonimato, stavolta, c’era invece appena un drappello di nostalgici, oltre a una ventina di suoi discendenti. Solo due di loro hanno potuto presenziare all’esumazione del dittatore.

Una folla più ampia di sostenitori della dittatura si è invece presentata vicino al cimitero pubblico di Mingorrubio a Madrid, destinazione finale di Franco. Come il mausoleo di Valle de los Caidos, anche questo fa parte del patrimonio statale e ospita anche le sepolture di diversi alti dirigenti franchisti.

Nonostante la sobrietà imposta dal governo, al mausoleo non è mancato qualche momento di tensione: i familiari si sono presentati con una bandiera pre-costituzionale e sono stati costretti a tenerla fuori dalla basilica. Poi hanno gridato ‘Viva Franco!’ al momento di mettere la bara nel carro funebre.

Nipoti e bisnipoti hanno preferito lasciare le spoglie nel feretro originario, nonostante i danni subiti nel tempo. Il corpo è stato poi portato via in elicottero.

La famiglia del Generalissimo aveva resistito fino alla fine, con una serie di ricorsi contro l’esumazione, pasando attraverso tutti i gradi della giustizia spagnola e arrivando

perfino a Strasburgo davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Quanto accaduto, hanno dichiarato nel giorno della traslazione del corpo, è una “profanazione: ciò che il governo presenta come una vittoria per la democrazia non è altro che uno sporco circo mediatico”.

Di tenore opposto le dichiarazioni dell’esecutivo di Madrid. “Con questa decisione – ha sottolineato il premier Pedro Sanchez, tra i principali sponsor della traslazione di Franco – mettiamo fine ad un affronto morale e facciamo un passo in più verso la riconciliazione, che si può fondare soltanto sulla libertà e le democrazia”.

(di Salvatore Lussu/ANSA)

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