Whirlpool: 31 ottobre Napoli in piazza contro chiusura

La mobilitazione dei sindacati e lavoratori della Whirlpool a Napoli del 17 ottobre scorso. (Fanpage)

 

NAPOLI. – Fare della vicenda Whirlpool la “vertenza simbolo di Napoli e della sua crisi industriale”. Questo è uno dei motivi che ha portato Cgil Cisl Uil a proclamare per giovedì 31 ottobre lo sciopero generale di quattro ore dell’industria e del terziario.

Una mobilitazione, nel giorno indicato da Whirlpool come termine ultimo prima della cessione degli impianti produttivi di via Argine, che porterà in piazza le tante crisi che attraversano l’area metropolitana di Napoli.

Il corteo partirà da piazza Mancini per raggiungere Piazza del Gesù Nuovo dove è prevista la chiusura della manifestazione con il comizio. Il sindacato chiede un piano di sviluppo per Napoli e per il Mezzogiorno”.

“Il futuro di Napoli – secondo Cgil Cisl Uil – non esiste senza industria. La vicenda Whirlpool è emblematica di un processo di deindustrializzazione che va avanti da anni e che ha visto le istituzioni inerti o impotenti. Questo processo va fermato. Non esistono ragioni industriali per giustificare il disimpegno Whirlpool da Napoli. Ogni eventuale progetto deve vedere la Whirlpool coinvolta. Il Governo non può consentire che gli impegni assunti dalle multinazionali siano carta straccia”.

Whirlpool, quindi, avvertono le tre confederazioni, “deve restare a Napoli. Governo, Regione, Città Metropolitana e Comune mettano in campo tutto ciò che è in loro potere per garantire il rispetto degli impegni” e “il Governo definisca con chiarezza azioni di sostegno in termini di intervento diretto e di politica industriale sulle principali filiere produttive del Mezzogiorno”.

Le istituzioni locali, “in primis Regione, Città Metropolitana e Comune di Napoli”, attaccano i sindacati, “sono state finora incapaci di fare sistema. É ora che tutto ciò finisca e che la conflittualità istituzionale sia sostituita da un progetto organico di sviluppo della Regione di cui Napoli e la sua Area Metropolitana siano l’elemento trainante”.

Il Governo, dicono Cgil, Cisl e Uil di Napoli, “deve sostenere da subito, fin dalle scelte di questa legge di bilancio, un intervento organico e speciale per Napoli e per la sua Area Metropolitana”.

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