Serie A: l’Inter va e tallona la Juventus, Ranieri ferma la Roma

Lautaro Martinez festeggia il gol contro il Sassuolo mostrando la dedica alla mamma.
Lautaro Martinez festeggia il gol contro il Sassuolo mostrando la dedica alla mamma. ANSA / ELISABETTA BARACCHI

ROMA. – L’Inter risponde vigorosamente al successo della Juve, poi rischia l’osso del collo lasciandosi rimontare due gol dal Sassuolo ma il pirotecnico 4-3 finale piace parzialmente allo ‘sceriffo’ Conte. La volata scudetto riprende scoppiettante con le fuggitive che si possono concentrare sulla Champions mentre aumenta il divario sulle inseguitrici dopo la super rimonta della Lazio all’Atalanta.

Il Cagliari esce allo scoperto e grida la sua voglia d’Europa. Sospinta da un Nainggolan in grande spolvero (gran gol e un palo) viene a capo della tenace resistenza dello Spal e si catapulta al quinto posto scavalcando le due romane. Dopo il pari della Lazio arriva infatti anche quello della Roma che perde Cristante e Kalinic, manda in campo i claudicanti Perotti e Dzeko. Ranieri comincia con un punto alla Samp promettente ma il lavoro da fare è ancora tanto.

Debutto con pareggio anche per Stefano Pioli sulla panchina del Milan: con il Lecce finisce 2-2 dopo che i rossoneri erano andati in vantaggio prima con Calhanoglu e poi con Piatek, Babacar (sulla respinta di un rigore intercettato da Donnarumma), e Calderoni in pieno recupero rovinano la festa rossonera. Il Torino spreca l’ennesima occasione per fare il salto di qualità.

A Udine regala un tempo ai padroni di casa che vanno meritatamente in vantaggio con Okaka, poi i granata spingono forte con Belotti ma i friulani resistono e salgono in zona tranquilla. Il Parma affonda il Genoa: al Tardini finisce 5-1 per gli emiliani. Ora la panchina di Andreazzoli è sempre più a rischio.

Sembra tutto facile il compito dell’Inter che a Reggio Emilia si gode un super Lukaku e un concentrato Lautaro che sblocca dopo 1′. Berardi trova il pari, ma la sinfonia nerazzurra è a senso unico e il Sassuolo viene travolto da Lukaku e da due rigori abbastanza netti che gli attaccanti si dividono cameratescamente. Per oltre un’ora è uno show a senso unico, poi il Sassuolo ingrana la quarta, la difesa scricchiola e alla fine i padroni di casa fanno sospirare il triplice fischio agli interisti. Per il perfezionista Conte c’è qualcosa da rivedere ma le potenzialità dell’attacco sono rassicuranti.

Una Roma sempre più incerottata saluta il suo antico maestro Ranieri chiamato al capezzale di una Sampdoria in zona retrocessione e con i suoi tifosi in rivolta contro Ferrero. Per lui un punto giusto e qualche segnale di ripresa. Fonseca in tribuna squalificato assiste alla perdita di altri titolari. Cristante si ferma dopo 8′ ed entra Pastore, a fine tempo torna ai box Kalinic e torna Dzeko con la maschera protettiva. Poco spettacolo e tanta tensione per i rispettivi problemi generano una gara spezzettata e con pochi spunti. L’ingresso di Perotti e Dzeko alza la qualità dei giallorossi che hanno qualche occasione, ma alla fine devono difendere il pari in dieci per il doppio giallo all’ingenuo Kluivert e Lopez salva su Bonazzoli.

Il Cagliari supera un nuovo esame di maturità, dà spettacolo contro la Spal ed entra ufficialmente in lotta per un posto in Europa. Squadra piena di talenti miscelati dall’esperto timoniere Maran, ritrova il suo uomo guida Nainggolan che segna un gol d’autore prende un palo, da’ la scossa ai sardi che poi si giovano dell’ingresso di Nandez. Su un errore di Floccari Faragò raddoppia e per la tenace Spal è notte fonda.

Manca continuità e maturità al Torino che a Udine gioca una gara abulica e perde la quarta gara in trasferta: l’Udinese crea occasioni con Okaka, un palo di Sena, poi arriva il gol dell’ex romanista su assist di testa di Mandragora. Nella ripresa entra Zaza e il Toro parte all’attacco risolutamente, crea qualche occasione ma i tre punti dell’Udinese sono meritati.